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SVIZZERAPrimi "assistenti sessuali" per handicappati, ma non in Ticino

17.06.04 - 15:53
Ti Press
Primi "assistenti sessuali" per handicappati, ma non in Ticino

ZURIGO/BASILEA - I primi dieci "accarezzatori" e "accarezzatrici" per portatori di handicap sono da qualche giorno al lavoro, dopo aver seguito a Zurigo uno speciale corso di formazione, il primo del genere in Svizzera. Le loro prestazioni sono richieste anche nella Svizzera romanda, ma non in Ticino.

Quattro uomini e sei donne hanno terminato nell'ultimo fine settimana la loro formazione di "assistente sessuale" presso la sessuologa olandese Nina de Vries, una "pioniera in questo campo" con esperienza pluriennale in Germania. La maggior parte di loro è già al lavoro, ha indicato Aiha Zemp, presidente ad interim dell'associazione basilese "Handicap e sessualità - contro la violenza sessualizzata" (Fachstelle Behinderung und Sexualität - gegen sexualisierte Gewalt, FaBS).

La FaBS ha ripreso lo scorso mese di novembre le redini del progetto dalla sezione zurighese di Pro Infirmis, che lo aveva abbandonato a causa delle reazioni negative e del calo delle donazioni provocate da un'iniziativa "che tocca due temi che rimangono tabù nella nostra società: l'handicap e la sessualità".

Da allora la FaBS ha evitato di fare pubblicità ai nuovi servizi offerti ai portatori di handicap. Anche i dieci "assistenti sessuali" neodiplomati preferiscono rimanere nell'anonimato "nel timore - osserva Aiha Zemp - di essere considerati alla stregua di prostitute e prostituti".

Il rischio di essere messi alla berlina - "nemmeno il registro di commercio fa alcuna differenza fra erotismo e prostituzione", precisa in proposito l'interlocutrice - è amplificato dal fatto che a fianco della loro nuova attività, le dieci persone che hanno seguito il corso svolgono un'altra professione "di tutto rispetto: dal falegname, al fisioterapista, passando dalla giornalista o l'insegnante di lavoro manuale".

Nel loro tempo libero e ad una tariffa di 150 franchi l'ora più le spese di viaggio, gli assistenti sessuali propongono ai disabili che lo richiedono massaggi, carezze, esperienze sensuali o giochi erotici, ma con l'esclusione di rapporti sessuali veri e propri. In ogni caso sono i clienti a fissare il limite da non superare.

Aiha Zemp dice di ricevere già da qualche mese due richieste alla settimana in media da parte di portatori di handicap. Richieste che arrivano dalla Svizzera tedesca, da quella romanda e dal sud della Germania, ma non ancora dal Ticino.

Essendo stati inizialmente reclutati nel canton Zurigo, gli assistenti sessuali sono spesso costretti a percorre lunghi tragitti. Il secondo corso di formazione dovrebbe essere aperto a candidati da tutta la Svizzera, ma sarà organizzato al più presto fra un anno. "A questo punto è importante valutare le esperienze dei primi assistenti sessuali", afferma l'interlocutrice.

Un altro progetto della FaBS è di creare a Basilea un centro specializzato nel campo degli handicap e della sessualità. Obiettivo del centro sarà di fornire consulenza e formazione, promuovere la ricerca e fare prevenzione contro la violenza "sessualizzata" nei confronti dei disabili. L'organizzazione basilese rimane alla ricerca di fondi per poter realizzare i suoi piani. Il problema - dice Aiha Zemp - è che "nessuno vuole avere a che fare con questo grande tabù"

ATS
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