Entrambe le gallerie avranno due corsie, ne sono convinti i 67mila elettori che hanno risposto a un sondaggio di 20 minuti.
BERNA - Il 56% degli intervistati dall'Istituto Sotomo per 20 minuti ritengono molto probabile o probabile che il traforo, o meglio i trafori del San Gottardo ospiteranno quattro corsie di marcia. Questo addirittura senza passare dalle urne per un referendum. Il 17% non si esprime, mentre il 27% lo ritiene improbabile o molto improbabile. Questo nonostante il fatto che ciò sia stato ripetutamente smentito dal Consiglio federale.
E se si votasse? - C'è da dire che appare piuttosto inverosimile che gli oppositori possano lasciar ampliare il corridoio del Gottardo senza reagire. L'iniziativa delle Alpi, la sinistra o i Verdi lancerebbero sicuramente una raccolta di firme. Cosa accadrebbe in quel caso? Il 41% degli intervistati ritengono improbabile o molto improbabile che un referendum possa avere successo. Il 30%, invece, lo ritiene probabile o molto improbabile. Certo, è tutto meno che fatta: vi è ancora un 29% che sarebbe indeciso. Insomma, gli svizzeri di una cosa sono certi: non si è finito di litigare sul Gottardo.
Le motivazioni del sì - Scontate, invece, sono le motivazioni di chi ha scelto il sì o il no nella votazione di domenica. I raddoppisti sono stati spinti dalla sicurezza: oltre il 55% di chi ha votato sì ritiene che il traffico in senso inverso è troppo pericoloso. Oltre il 40%, invece, pensa che un nuovo tubo sia il sistema migliore per risanare la galleria esistente. I contrari, invece, hanno votato nel 50% dei casi convinti che si andrà verso un aumento del traffico. Le altre motivazioni del no, che hanno pesato per circa il 25% degli elettori, sono il costo del raddoppio e la volontà di trovare migliori alternative per il risanamento.