L'aggressione è avvenuta il 14 luglio del 2023. Decisivo il ruolo dei testimoni nel fermo del colpevole.
GINEVRA - «Inaudita violenza». «Sanguinosa macelleria commessa sotto gli occhi di molti testimoni traumatizzati». Viene descritto così il gesto compiuto da un ventenne senegalese, accusato d’aver ucciso con 21 coltellate un cittadino nigeriano nato nel 1999.
L’arresto - Il processo viene raccontato da 20 minutes. L’aggressione è avvenuta il 14 luglio 2023 attorno alle 20 a Ginevra. L’imputato, dopo aver colpito a morte la vittima, si è dato alla fuga, ma è stato fermato e arrestato poco dopo dalle forze dell’ordine grazie all’intervento di alcuni testimoni.
Conflitti con altri spacciatori - Durante l’udienza, l’uomo, accusato anche di spaccio, ha spiegato d’essere stato aggredito e ferito da diversi nigeriani. I motivi sono da ricercare in conflitti territoriali legati proprio allo spaccio.
Le coltellate alla testa e al torace - Così, armato di un coltello con una lama di 21 centimetri per vendicarsi delle botte prese, si è diretto verso due uomini, fra cui la vittima. Quest’ultima ha provato a fuggire, ma è inciampata ed è stata accoltellata in diverse parti del corpo, fra cui la testa e il torace. I 21 colpi sono stati inferti in 33 secondi, come testimoniato dalle riprese effettuate dalla telecamera a circuito chiuso.
«Ero fuori di me» - L’imputato si è difeso dicendo di essere fuori di sé e d’aver «perso la testa» a causa delle aggressioni subite il giorno prima. Al netto di queste giustificazioni, la corte l’ha ritenuto colpevole di assassinio, così come richiesto dal procuratore pubblico.
La condanna - I giudici hanno sottolineato la brutalità, l’accanimento e la particolare mancanza di scrupoli. Allo stesso modo, poiché all’imputato è stato riconosciuto un disturbo della personalità, è stato condannato a 7 anni di detenzioni sospesi in favore di un trattamento sanitario. Inoltre, gli è stata comminata l’espulsione dalla Svizzera per 15 anni.