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SVIZZERA

«Papi, posso mangiarlo?», e la securina della Migros inizia a marcarli stretti

Una spesa ad alta tensione per un padre di famiglia zurighese e i suoi due bimbi colti da... un attacco di fame: «Lo facciamo spesso, improvvisamente è diventato un problema».
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Fonte Nau.ch
«Papi, posso mangiarlo?», e la securina della Migros inizia a marcarli stretti
Una spesa ad alta tensione per un padre di famiglia zurighese e i suoi due bimbi colti da... un attacco di fame: «Lo facciamo spesso, improvvisamente è diventato un problema».

ZURIGO - Un'avventura «decisamente spiacevole», quella vissuta da un padre 43enne svizzerotedesco durante una spesa presso una filiale Migros nel canton Zurigo.

Una volta iniziata la spesa con i suoi due figli (4 e 6 anni) ha ceduto alle loro insistenti richieste di poter addentare un ometto di pasta natalizio. Ha quindi preso una confezione, l'ha aperta, e ha dato i dolcetti ai bimbi.

Poco dopo un'addetta alla sicurezza della Migros ha iniziato a marcarli stretti, ripetendo che «mangiare all'interno del negozio è vietato».

A nulla sono valsi i tentativi di spiegazione - «capita spesso che lascio mangiucchiare loro un panino o altro e nessuno mi ha detto niente», chiosa l'uomo - dopodiché ha semplicemente provato a ignorare le attenzioni della sicurezza che però non ha certo mollato l'osso, rimanendo sempre a qualche passo di distanza e tornando ripetutamente alla carica durante il corso della spesa.

A un certo punto l'uomo cede, toglie i dolcetti ai bimbi e li rimette nel sacchetto. Quello che resta è però «una fortissima irritazione».

Interpellata da nau.ch, Migros conferma che il divieto è effettivamente in vigore e che gli alimentari «possono essere consumati solo dopo il pagamento». Il personale di sicurezza è tenuto a farlo rispettare «soprattutto quando vengono notate delle violazioni», spiega la portavoce.

L'obiettivo dichiarato, ribadisce la grande M arancione, è quello di «prevenire malintesi e possibili ambiguità alla cassa». Per quanto riguarda i bimbi, «la responsabilità è dei genitori».

Coop, invece, in questi casi chiude un occhio se si tratta di bambini: «Confidiamo nel buon senso dei nostri clienti», spiega il dettagliante che ribadisce come il divieto valga anche nelle sue filiali.

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