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BASILEA CAMPAGNA

Lascia l'apprendistato dopo le molestie: «Ho smesso dopo i gesti di un rapporto orale»

La ragazza ha sporto denuncia contro due ex colleghi, accusandoli di averla molestata sessualmente. Secondo il sindacato Unia, un'apprendista su tre è vittima di molestie sessuali».
20minuten
Lascia l'apprendistato dopo le molestie: «Ho smesso dopo i gesti di un rapporto orale»
La ragazza ha sporto denuncia contro due ex colleghi, accusandoli di averla molestata sessualmente. Secondo il sindacato Unia, un'apprendista su tre è vittima di molestie sessuali».

BASILEA - Solo due giorni fa, una ventenne ha deciso di interrompere il proprio apprendistato presso un’impresa di verniciatura della regione di Basilea. Il motivo, racconta al quotidiano 20 Minuten, è grave: «Due colleghi mi molestavano sessualmente in modo ripetuto, da agosto», spiega la giovane.

Una scelta sofferta, maturata dopo settimane di riflessione. Alla fine, però, non vedeva altra via d’uscita. «Gli ultimi mesi sono stati un calvario», racconta. «Ricordo di aver detto a mia madre che non ce la facevo più. Era semplicemente impossibile andare avanti. Arrivavo persino a farmi fare certificati medici pur di non tornare al lavoro». La paura è stata una costante. «Temevo che nessuno mi credesse», ammette. «Non avevo testimoni».

All’inizio l’apprendistato sembrava andare bene. Poi, tutto è cambiato. «Due colleghi hanno iniziato a prendermi di mira. Uno di loro si appostava vicino a me ogni volta che ero sola, mi osservava», racconta.

Le molestie si sono fatte sempre più pesanti: battute oscene, richieste di “twerkare”, paragoni con pornostar — mostratele addirittura sul telefono — e commenti allusivi persino sulla madre, che a volte passava a prenderla dopo il turno. «Mi sentivo profondamente a disagio», confida.

La situazione è precipitata con un gesto volgare: «Uno dei due mi ha fatto il segno del rapporto orale, dicendo che mi avrebbe aiutato a guarire dalla tosse. È stato il punto di non ritorno. Sono andata dal mio capo, ho presentato le dimissioni e, lo stesso giorno, ho sporto denuncia».

Nonostante tutto, la giovane non intende abbandonare il mestiere. Ha già trovato una possibile via d’uscita: la prossima settimana inizierà un turno di prova in una nuova azienda. «È ciò che voglio fare. Ma in quella ditta non metterò mai più piede».

Per lei, condividere la propria esperienza è un modo per dare coraggio ad altre ragazze: «Non tollerate mai comportamenti del genere. Parlatene con i vostri genitori, rivolgetevi a un sindacato, chiedete aiuto», esorta.

L’azienda: «Difficile verificare i fatti» - Contattato da 20 Minuten, il titolare dell’impresa di verniciatura di Basilea ha dichiarato: «È difficile verificare se i presunti episodi siano effettivamente avvenuti. Francamente, non so se siano veri».

L’uomo ha difeso i suoi dipendenti, sostenendo che «gli uomini partono svantaggiati quando si parla di molestie sessuali, perché le donne vengono sempre credute».

Ha tuttavia aggiunto di voler chiarire la vicenda: «Nella nostra azienda lavorano diverse donne. Una cosa del genere non dovrebbe accadere. Vorrei un confronto tra l’ex apprendista e i due collaboratori per chiarire la situazione». I dipendenti, interpellati, hanno negato le accuse.

Un fenomeno diffuso: un’apprendista su tre vittima di molestie - Secondo Félicia Fasel, segretaria nazionale per i giovani del sindacato Unia, il caso di Basilea è tutt’altro che isolato: «Le molestie sessuali nei confronti degli apprendisti sono un problema serio e di grande portata», afferma.

Un sondaggio condotto da Unia rivela che un apprendista su tre ha subito molestie sessuali durante il percorso formativo. «È un dato drammatico», sottolinea Fasel. «Il fenomeno è particolarmente diffuso nei cantieri edili».

Per questo il sindacato ha lanciato la campagna “Stop alle molestie sessuali nei cantieri edili”.

Cosa possono fare le vittime - «Chi subisce molestie si trova spesso in una posizione di debolezza e teme di far valere i propri diritti», spiega Fasel. «Anche se è difficile, è importante documentare tutto: luoghi, date, persone coinvolte. Se ci sono messaggi o prove digitali, vanno conservati. Purtroppo, molte vittime non lo fanno per la forte pressione psicologica».

Le aziende, ricorda la sindacalista, sono legalmente tenute a tutelare la salute fisica e mentale degli apprendisti. A livello cantonale, è possibile segnalare i casi all’Ufficio della formazione professionale, che può anche revocare l’autorizzazione di un’azienda a formare apprendisti.

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