Mezzo milione di persone con Long Covid. «Attendono un aiuto, bisogna agire»

Non esistono test diagnostici né farmaci specifici e chi ne soffre spesso viene liquidato con sufficienza. La politica chiede formazione e sensibilizzazione immediate
ZURIGO - Stanchezza costante, dolore e collassi anche dopo il minimo sforzo: l’encefalomielite mialgica/sindrome da stanchezza cronica (ME/CFS) è una malattia grave che può seguire un’infezione virale come il Covid-19. In Svizzera oltre 60.000 persone ne soffrono e circa 450.000 convivono con forme di Long Covid, per lo più (circa il 70%) donne.
Non esistono test diagnostici né farmaci specifici per la ME/CFS, e molti pazienti subiscono lo stigma: la loro sofferenza viene spesso liquidata come “solo psicologica”. «Le famiglie arrivano al pronto soccorso disperate, senza sapere dove rivolgersi», racconta Renata Grünenfelder, parlamentare socialista e infermiera di pronto soccorso.
Grünenfelder, con il sostegno di AL, Verdi, Verdi Liberali e PEV, ha presentato una mozione che chiede una rete cantonale di assistenza per chi soffre di ME/CFS e Long Covid: team mobili di specialisti che offrano cure a domicilio e supporto nei rapporti con autorità e assicurazioni.
A livello federale è in preparazione una strategia nazionale, ma non sarà operativa prima del 2027. «Zurigo non può aspettare. Deve diventare un cantone modello», afferma Grünenfelder, ricordando che nella sola regione vivono circa 80.000 persone colpite da Long Covid.
Per Nicole Spillmann, presidente di ME/CFS Svizzera, servono formazione e sensibilizzazione immediate: «Molti medici non sanno ancora come gestire questi pazienti. Cure coordinate riducono sofferenza e costi sociali». In Germania, dove oltre 1,5 milioni di persone sono malate, i costi stimati nel 2024 superano i 63 miliardi di euro.
La mozione incontra resistenze: PS, Verdi e alleati la sostengono, mentre UDC, PLR e Centro si oppongono. L’esito è incerto, ma per Grünenfelder una cosa è chiara: «Ogni mese perso significa più persone costrette all’invalidità. Agire subito è un dovere morale ed economico».




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