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SVIZZERAGli svizzeri sottostimano l'effetto dell'inflazione sulle rendite

29.05.23 - 17:00
Molti non considerano il secondo pilastro come parte del proprio patrimonio
Depositphotos (AndreyPopov)
Fonte Ats
Gli svizzeri sottostimano l'effetto dell'inflazione sulle rendite
Molti non considerano il secondo pilastro come parte del proprio patrimonio

BERNA - La perdita di potere d'acquisto preoccupa gli svizzeri tedeschi e romandi più del deprezzamento delle future rendite LPP. Ciò è dovuto al fatto che la maggior parte di loro non considera il 2° pilastro come parte del patrimonio, sottolinea uno studio realizzato da Sotomo per Zurich Insurance, pubblicato oggi. La Svizzera italiana non è stata presa in considerazione.

Le persone interpellate hanno dichiarato di aver bisogno di tre quarti del loro reddito attuale dopo il pensionamento per poter vivere in modo soddisfacente. Ciò supera ampiamente l'obiettivo del 60% fissato dalla Confederazione per il 1° e il 2° pilastro.

Tre quarti degli intervistati si sono inoltre detti preoccupati soprattutto per l'aumento del costo della vita negli ultimi mesi a causa dell'inflazione. Solo il 43% si è invece detto preoccupato dalla perdita di valore dei propri risparmi e il 29% degli assicurati LPP ha dichiarato di essere preoccupato per la perdita del patrimonio della propria cassa pensioni.

Da notare che solo il 47% dei partecipanti considera i propri risparmi previdenziali LPP come parte del proprio patrimonio. Eppure sarà in gran parte da questo risparmio che dipenderanno le rendite dopo il pensionamento. Tuttavia, solo il 18% degli intervistati ritiene che l'importo risparmiato determini l'ammontare della pensione. Secondo il 39% il tasso di conversione sarà decisivo, mentre il 43% afferma che entrambi sono ugualmente importanti.

Le variabili - Il 2° pilastro non deve fare i conti solo con l'inflazione, ma anche con l'aumento dell'aspettativa di vita statistica e il peggioramento dei tassi di interesse a lungo termine. Poiché il tasso di conversione minimo previsto dalla legge non è stato abbassato dal 2005, l'attuale capitale di vecchiaia LPP dei pensionati non basta più a finanziare la pensione promessa, ricordano gli autori.

Per compensare l'ammanco, parte del reddito degli attivi viene ridistribuito ai pensionati, il che mette in discussione il principio fondamentale del secondo pilastro: risparmiare per la propria pensione. Per porre rimedio a questa situazione, il Parlamento ha recentemente deciso di riformare la LPP abbassando il tasso di conversione dal 6,8% al 6%. Contro questa misura è stato indetto un referendum.

Sotomo ha intervistato 1'865 persone nella Svizzera tedesca e francese tra il 9 e il 23 gennaio. Il margine di errore è del +/- 2,3%.

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