Gli editori vogliono soldi da Google & Co.

Gli attori del settore sono pronti a collaborare per trovare una soluzione comune
LUCERNA - Gli editori svizzeri vogliono «un quadro legale» sulla questione dei «diritti di protezione affini» che prevedono la remunerazione da parte di piattaforme come Google in cambio del trasferimento di contenuti mediatici. Oggi, nel corso di una riunione fra i principali gruppi del settore, hanno detto di essere pronti a lavorare insieme su questo punto.
Questo tema è «cruciale» per l'industria dei media, ha detto Marc Walder, capo del gruppo Ringier, allo Swiss Media Forum di Lucerna. Felix Graf, CEO del gruppo NZZ, ha aggiunto che tutti gli editori sono pronti a lavorare su una soluzione comune. All'incontro hanno partecipato anche i capi di SSR (Gilles Marchand), TX Group (Marco Boselli) e CH Media (Axel Wüstmann).
Nel suo discorso di apertura, ieri sera al Centro culturale e dei congressi di Lucerna (KKL), la consigliera federale Simonetta Sommaruga ha invitato alla cooperazione tra editori. I «diritti di protezione affini», paragonabili al diritto d'autore, sono esplicitamente previsti dalla nuova legislazione europea adottata nel 2019. Google ha già raggiunto un accordo con gli editori in Francia e in altri paesi, fra cui l'Italia.




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