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SVIZZERA«In una crisi, i ricchi non valgono di più»

21.01.21 - 23:40
Immunizzato nonostante non soddisfacesse i criteri: fa discutere il caso del miliardario Johann Rupert
Archivio Keystone
Fonte 20 Minuten / Bettina Zanni
«In una crisi, i ricchi non valgono di più»
Immunizzato nonostante non soddisfacesse i criteri: fa discutere il caso del miliardario Johann Rupert
La politica chiede di andare a fondo della questione

BERNA - Per le vaccinazioni contro il coronavirus sono state stabilite delle regole ben precise. Dapprima i preparati vengono somministrati alle persone over 75 e a chi soffre di malattie croniche. Eppure Johann Rupert (70 anni), l'uomo più ricco del Sudafrica, è già stato vaccinato. In Svizzera.

È successo lo scorso 12 gennaio, poco prima che nel Canton Turgovia partisse ufficialmente la campagna di vaccinazione: all'imprenditore - azionista di maggioranza del gruppo Richemont, specializzato nel settore dei beni di lusso e con sede nel Canton Ginevra - è stata somministrata la prima dose del vaccino, come riferito dal Tages Anzeiger. L'inoculazione è avvenuta nell'ambito di una campagna di vaccinazione di prova che ha avuto luogo a Frauenfeld. E i centri di vaccinazione in Turgovia sono gestiti dal gruppo Hirslanden, di cui Rupert detiene una partecipazione.

Bando ai privilegi - A seguito della notizia, non mancano le reazioni. I politici condannano fermamente quanto accaduto. La consigliera nazionale Katharina Prelicz-Huber (Verdi) parla di una società a due classi. «Questo dimostra nuovamente che chi possiede molto riceve ancora di più». Ma durante una crisi, una persona ricca non dovrebbe valere più di un'altra. «Non può succedere che si ottengano dei privilegi per quello che si possiede».

La deputata al Nazionale chiede quindi che le autorità turgoviesi prendano in mano la situazione. «Nell'ambito della mia attività politica non mancherò di chiedere se questa è stata un'eccezione o se altrove si siano verificate situazioni analoghe».

«Massima insensibilità» - L'accaduto lascia senza parole anche Ruth Humbel (PPD), presidente della Commissione della sanità in seno al Consiglio nazionale. E ricorda che in Svizzera per il vaccino anti-coronavirus esiste una lista d'attesa. «È una questione di massima insensibilità che determinate persone abbiano apparentemente avuto il privilegio di essere vaccinate prima, in quanto ricche e proprietarie di una clinica».

Non è inoltre chiaro, osserva ancora la deputata PPD, se al suo arrivo in Svizzera dal Sudafrica Rupert abbia rispettato il periodo di quarantena previsto per evitare l'importazione del ceppo mutato del virus. «Le autorità cantonali turgoviesi devono andare a fondo della questione e comprendere se il privilegio di cui ha beneficiato Rupert sia dovuto alla sua partecipazione alla Hirslanden».

Ci sarebbero malattie pregresse - È più pacifica la reazione del consigliere nazionale UDC Thomas de Courten. «Dato che si trattava di una vaccinazione di prova, non è stata data una preferenza a uno straniero ricco» afferma. Secondo il deputato, la questione sarebbe stata diversa se la somministrazione fosse avvenuta nell'ambito della campagna di vaccinazione ufficiale.

Il gruppo Hirslanden difende l'operato. Il portavoce Claude Kaufmann, interpellato da 20 Minuten, spiega infatti che Johann Rupert rientrerebbe in una categoria a rischio, in quanto conterebbe più malattie croniche pregresse, tra cui una grave malattia coronarica, pressione alta, diabete e obesità. Pertanto avrebbe comunque diritto a una vaccinazione prioritaria. «Il signor Rupert è inoltre residente in Svizzera, dove dispone di un'assicurazione sanitaria». Al suo arrivo nel nostro paese, sarebbe inoltre stato in quarantena.

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