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IL SORPASSO A… DUE RUOTENon bastano le vittorie di tappa: è ora di prendersi il trofeo che vale tutta la stagione

25.08.22 - 17:05
La musica è cambiata. Bagnaia, con tre vittorie filate, ha rilanciato alla grande la sua stagione.
keystone-sda.ch / STR (DOMINIK ANGERER)
Non bastano le vittorie di tappa: è ora di prendersi il trofeo che vale tutta la stagione
La musica è cambiata. Bagnaia, con tre vittorie filate, ha rilanciato alla grande la sua stagione.
Il pilota della Ducati ha smesso – si spera per sempre – di sbagliare. Il GP di San Marino sarà un crocevia importante.
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MISANO ADRIATICO - Sarà una festa. Ma potrebbe diventare anche qualcosa di più. E sicuramente, per quella che è la posta in palio e per il risultato che potrebbe regalare, il GP di San Marino e della Riviera di Rimini della prossima settimana rischia di essere un crocevia importante della stagione della MotoGP. Perché nella sua furiosa rincorsa a Fabio Quartararo e alla Yamaha, Francesco Bagnaia ha la possibilità concreta, concretissima, di entrare nella storia della Ducati, riuscendo a fare qualcosa che neppure il più grande dei piloti di Borgo Panigale è mai riuscito a fare: ovvero vincere quattro gare consecutive. 

Casey Stoner, l’unico finora capace di conquistare nel 2007 un Mondiale piloti in sella alla Desmosedici, si è fermato per due volte a quota tre. Può riuscirci Pecco, che lo scorso anno proprio sulla pista a pochi passi dal mare consegnò il titolo a Quartararo cadendo a una manciata di giri dalla fine, ma che adesso ci arriva sulle ali dell’entusiasmo. Assen, Silverstone e Zeltweg hanno rilanciato alla grande la sua stagione, con 47 dei 91 punti di ritardo che aveva sul groppone all’indomani della scivolata del Sachsenring recuperati al termine di tre gare perfette, l’una diversa dall’altra come dinamica.

Ha smesso – si spera per sempre – di sbagliare Bagnaia, non ha invece mai smesso di andare forte, fortissimo, la Ducati, che a Zeltweg ha festeggiato con Enea Bastianini la 10a pole position su 13 gare, arrivando poi a quota 8 successi grazie alla quinta sinfonia suonata da Bagnaia. Solo un grande, grandissimo Quartararo, inscalfibile a livello mentale dal fatto di trovarsi spesso a lottare da solo nel mezzo di un nugolo di moto italiane – le 8 Ducati, sì, ma anche le Aprilia di Aleix Espargaró e Maverick Viñales – ha impedito a Bagnaia di recuperare più punti sul Diablo della Yamaha, ma è chiaro che il francese non potrà sempre fare i miracoli come in quel di Zeltweg (capolavoro il suo sorpasso a Jack Miller per il secondo posto), e ora arriveranno altre piste dove la potenza della Rossa potrà fare la differenza. 

Un anno fa Misano salutava l’ultima corsa italiana di Valentino Rossi, questa volta la festa invece potrebbe essere solo di quelle felici, se Pecco e la Ducati manterranno fede ai pronostici. O, perché no, se sarà invece l’Aprilia di Espargaró a piazzare un colpaccio che visto l’andamento della stagione di Noale non sarebbe certo da considerare una sorpresa. Cinque moto italiane davanti a tutti a Silverstone, altrettante, ma con Quartararo intruso, ai primi sei posti austriaci, dicono che la musica del Mondiale è cambiata. Adesso, però, dopo tante vittorie di tappa è ora di prendersi il trofeo che vale tutta la stagione.

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