«Labirintite? Jannik avrebbe avuto vertigini pesanti e sarebbe crollato a terra»
«Né disidratazione, né calo di pressione»
MELBOURNE - La fatica, lo stordimento, i preoccupanti tremori alla mano: cosa è successo a Jannik Sinner nel match contro Holger Rune valido per gli ottavi di finale degli Australian Open? L’altoatesino non ha specificato, ammettendo però di avere la situazione sotto controllo e di aver recuperato velocemente grazie all’esperienza.
Un’ipotesi sul malessere ha provato a darla, all’Ansa, Emilio Sodano, responsabile sanitario della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel): «Sono rimasto anche io stupito da quel tremore alla mano di Sinner. È stata una modalità strana. Certo, dalla mia posizione è impossibile fare una diagnosi, posso solo avanzare qualche ipotesi. Escluderei la disidratazione anche in quelle condizioni di gran caldo: si stava giocando da poco e i tennisti bevono molto e sono attenti a tenere la situazione sotto controllo. Non penso neanche sia stato un calo di pressione: la situazione si è risolta molto rapidamente. Fuori discussione anche che ci siano stati dei giramenti di testa per una labirintite: Jannik avrebbe avuto vertigini pesanti e sarebbe crollato a terra. Credo piuttosto sia stata una reazione psicologica di fronte a un malore inatteso. Una reazione di ansia, uno spavento».