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HOCKEYLino Martschini: "Lavoro duro per arrivare al sogno della NHL"

10.02.11 - 10:02
Il giovane svizzero sta disputando un'ottima stagione in Ontario dove nei suoi Peterborough Petes è il terzo miglior marcatore con 41 punti in 44 partite. "Ai draft non si sa mai cosa può capitare..."
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Lino Martschini: "Lavoro duro per arrivare al sogno della NHL"
Il giovane svizzero sta disputando un'ottima stagione in Ontario dove nei suoi Peterborough Petes è il terzo miglior marcatore con 41 punti in 44 partite. "Ai draft non si sa mai cosa può capitare..."
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PETERBOROUGH – La NHL è da tempo un sogno che per i giovani svizzeri sta diventando sempre più raggiungibile, con Mark Streit e Jonas Hiller che stanno dimostrando quanto per l'hockey elvetico sia possibile competere ai più alti livelli internazionali. Tra chi ogni giorno lotta per avere l'attenzione degli scout c'è anche Lino Martschini, 18enne di Zugo che da inizio stagione si è trasferito in Canada per tentare il tutto per tutto in forza ai Peterborough Petes.

Per ora la stagione di Lino si sta attestando su ottimi livello, con il rossocrociato attualmente terzo nella classifica interna dei marcatori con un bottino di 13 reti e 28 assist in 44 uscite sul ghiaccio. “Sinora sono abbastanza contento del campionato che sto disputando – ha spiegato Martschini – ma naturalmente vi sono delle cose che devo ancora migliorare. Sono in molti a dire che sono bravo nel leggere la partita e i vari momenti di gioco, dunque mi definirei un playmaker. Nelle situazioni di power play vengo però schierato in difesa, sono molto versatile ed ecco anche spiegato il perché dei molti assist ottenuti sinora”.

Il sogno della NHL è ancora lontano?
“Sì, bisogna essere realisti e ammettere che per avere l'opportunità di giocare nel campionato più bello del mondo la strada è ancora molto lunga. Sto lavorando duramente per avvicinarmi ogni giorno al mio sogno, quest'anno sarà il mio 'draftyear”, dunque non si sa mai cosa potrebbe succedere...”.

Sei contento della tua decisione di trasferiti in Canada?
“Molto, sono davvero felice di essere qui. Ripensandoci è stato un grande passo, ma per la mia carriera credo sia stata la decisione migliore che potessi prendere... Vivere il sogno di fare il giocatore di hockey nella patria di questo sport è davvero il massimo. Questo non significa che un giorno non ritorni a casa, ma per ora qui sto benissimo”.

Come ti sei organizzato con gli studi? Hai ancora tempo per la scuola?
“Durante il primo semestre sono andato a scuola come tutti gli altri ragazzi, prendendo parte alle lezioni dalle 8 alle 13. Per i prossimi mesi però sarò esonerato per concentrarmi sui miei impegni sportivi”.

In dicembre hai potuto respirare un po' di aria di casa prendendo parte al campo di allenamento dei Mondiali U20...
“Sì, è stata una bellissima esperienza, anche se purtroppo c'erano dei ragazzi davvero dotati e dunque sono stato tagliato prima che il torneo prendesse il via. Vista la mia età avrò comunque altre occasioni per rifarmi”.

Dunque per vederti in una delle piste svizzere dovremo aspettare parecchio...
“Direi di sì. Non ho idea di quanto tempo giocherò qui, ma finché potrò puntare alla NHL non intendo rinunciare. Se un giorno dovessi alzarmi e accorgermi che il mio sogno non è più raggiungibile, allora non avrei ragioni per non tornare a casa”.

Foto d'apertura: web

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