Matteo Muschietti – sentinella dell'ambiente
In queste giornate d'inizio primavera, è bello recarsi a piedi nei boschi della Regio Insubrica. Un itinerario tutto da scoprire è quello che parte da Novazzano, valico di Bizzarone, e percorre tutti i siti a ridosso della "ramina".
Il 25 aprile per gli amici italiani, è una data importantissima, perché si festeggia la liberazione dal giogo fascista e nazista. La “ramina” posata da parte dello Stato italiano negli anni '30, è un'eredità del regime fascista. Serviva a combattere, secondo il regime, il contrabbando in modo radicale.
La “ramina” esiste solo nel Mendrisiotto, nelle altri parti del Cantone il confine è libero. Ma una “ramina” non serve a cancellare i buoni rapporti che esistono con i comuni confinanti. Da notare che i problemi che esistono al di là della frontiera sono pure i nostri. La civiltà contadina che ha sempre contraddistinto negli ultimi decenni la nostra vita, è servita ad instaurare rapporti d'amicizia e di collaborazione senza frontiere. Tante nostre ragazze si sposavano con chi abita al di là della frontiera e viceversa. È sempre stato un rapporto basato sulla collaborazione e la ricerca per garantire una vita migliore. Tornando alla passeggiata, cosa si può scoprire?
Dopo il valico di Bizzarone esiste un sentiero che sale verso la chiesa di San Giuseppe e dei morti di Somazzo. Un sentiero immerso nei boschi di castagni e di faggi che si snoda tra le colline.
Quando si è stanchi, in una giornata limpida, alzando lo sguardo si può ammirare il massiccio del Monte Rosa nella sua piena maestosità. Arrivati alla chiesa di San Giuseppe e dei morti di Somazzo, sulla facciata nord ci sono tre piccole finestrelle, dove si dice siano state murate vive tre giovani donne che non hanno ceduto alle lusinghe di un signorotto per restare fedeli ai loro sposi. Si racconta pure che un passante proveniente da Riva San Vitale dissetò le tre giovani donne morenti, porgendo acqua con il suo cappello.
Quale ricompensa, se a Riva San Vitale fosse mancata l'acqua, i rivensi dovevano recarsi in processione al santuario per chiederla. Infatti, non ricordo l'anno ma credo negli anni '70, quando ci fu una siccità, i fedeli di Riva San Vitale si recarono al santuario e il giorno dopo piovve abbondantemente. Purtroppo nel 2022 si è ripetuta la processione dei fedeli di Riva San Vitale, ma non i suoi esiti. L'acqua è arrivata solamente nel mese di agosto. Continuando la passeggiata si sale verso il confine e lo si costeggia ammirando la Valle di Muggio e la Valle dei Mulini, dove il fiume Faloppia serviva a muovere le macine dei diversi mulini sul suo percorso. Durante la passeggiata ci si può fermare nei diversi bar che lo costeggiano e gustare una fresca bevanda. Esistono tante meraviglie da scoprire ad un passo da casa. Andateci e portate i vostri figli, è una passeggiata che vi arricchirà, e vi soddisferà in modo pieno.
Se andate il 25 aprile potrete assistere alle cerimonie per festeggiare il giorno della liberazione che si svolgono in tutti i comuni di frontiera, perché non esiste vita senza la vera libertà.