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Il trionfo di Jazz Ascona

Cinquantamila presenze nelle dieci giornate di festival. Gli organizzatori: «Bilancio molto positivo»
Foto Jazz Ascona
Fonte JAZZ ASCONA
Il trionfo di Jazz Ascona
Cinquantamila presenze nelle dieci giornate di festival. Gli organizzatori: «Bilancio molto positivo»

ASCONA - Si è chiusa ieri sera la 41ª edizione di JazzAscona, la prima sotto la direzione artistica e operativa di Nolan Quinn.

«Il bilancio è molto positivo sia sul piano artistico sia per l’elevata affluenza di pubblico, favorita anche da un meteo decisamente estivo» si legge in una nota.

Si stima che «oltre 50.000 spettatori abbiano preso parte alle dieci giornate del festival». Un dato che soddisfa ampiamente il presidente Guido Casparis, il quale sottolinea in particolare il significativo ringiovanimento del pubblico, «segno della capacità di JazzAscona di rinnovarsi pur restando fedele alla propria storia e identità».

Casparis esprime soddisfazione anche per i riscontri positivi ricevuti da clienti, sponsor e operatori turistici, sottolineando come «le prospettive a breve e medio termine siano promettenti, anche grazie a nuovi progetti attualmente in discussione con partner in Svizzera e negli Stati Uniti, che daranno nuovo impulso e dinamismo al festival».

Il bilancio del neo direttore artistico - Alla sua prima edizione alla guida del festival, Nolan Quinn tiene innanzitutto a ringraziare collaboratori e staff per «lo straordinario sostegno ricevuto». In sede di presentazione del festival, Quinn aveva indicato l’obiettivo di una programmazione che rispettasse la forte identità del festival, in sintonia con l’atmosfera estiva unica di Ascona e capace di soddisfare i gusti di un pubblico eterogeneo e internazionale, garantendo qualità e varietà attraverso la rappresentanza di stili e provenienze differenti.

«Qua e là – commenta Quinn – ci sono aggiustamenti da prevedere per l’anno prossimo, ma nel complesso il bilancio è positivo. Abbiamo costruito un festival solido, con risultati lusinghieri sotto il profilo qualitativo, e molte performance hanno superato le aspettative che mi ero fatto ascoltando le band online».

Questa edizione ha d’altra parte confermato l’intento di ampliare ulteriormente il ventaglio musicale: così, accanto al jazz più moderno e tradizionale, tornato quest’anno anche sul palco principale con un gruppo che ha riempito la piazza come The Big Five, il pubblico ha potuto scoprire sonorità latine, fanfare balcaniche, musica mediterranea, world music, folk, e naturalmente generose dosi di funk e soul.

Quinn esprime gratitudine per la programmazione di New Orleans curata da Adonis Rose e sottolinea il sostegno dato alla scena musicale svizzera e ticinese e alla musica giovane, su cui la direzione del festival continua a puntare in maniera decisa grazie al programma Groovin’Up.

Fra i numerosi artisti che si sono messi in particolare evidenza, spiccano in particolare tre cantanti: la travolgente Nicolle Rochelle, presente per tutti i dieci giorni in due formazioni diverse; la raffinata Andromeda Turre, magnificamente supportata da sette musicisti della New Orleans Jazz Orchestra, ed Elina Duni, vincitrice dello Swiss Jazz Award 2025, che ha incantato il pubblico con una performance intensa, arricchita da sfumature psichedeliche su un tessuto musicale ispirato al folk mediterraneo.

Gli organizzatori danno appuntamento alla 42esima edizione che si svolgerà dal 25 giugno al 4 luglio 2026.

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