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LUGANO

«Dicono che sono il diavolo»

La musicista Kety Fusco ha appena pubblicato il suo ultimo singolo "Blow".
Kety Fusco
«Dicono che sono il diavolo»
La musicista Kety Fusco ha appena pubblicato il suo ultimo singolo "Blow".

LUGANO - Fresca dalla sua esibizione sul palco dell'Ariston a Sanremo, la musicista italiana e ticinese di adozione Kety Fusco ci racconta del processo creativo che ha portato alla realizzazione del suo ultimo singolo "Blow". Il prossimo 4 aprile si esibirà al Teatro Sociale di Bellinzona.

Kety, sei passata dagli studi classici del conservatorio a una tipologia di produzione musicale molto libera e sperimentale. Come mai? 
«Ho studiato arpa per 9 anni in conservatorio e quando ho cominciato il master a Lugano mi sono chiesta quale sarebbe stato il mio futuro musicale. Gli sbocchi erano pochi. O si insegnava oppure si faceva una carriera da solista. Poi con il mio docente di improvvisazione ho cominciato a capire che la musica poteva anche essere altro. E così ho cominciato a scrivere la mia musica, a improvvisare, a studiare il ruolo del mio strumento in questa epoca storica. Da lì ho conosciuto un gruppo musicale che cercava un musicista per un progetto sperimentale. Alla fine sono partita in tournée con loro e sono riuscita a presentare il mio strumento in modo innovativo».

Sei mai stata accusata di suonare uno strumento demoniaco o di addirittura incarnare il diavolo per la tipologia di suoni che produci?
«I commenti sui social sono spesso del tipo: "Ma questa è la musica del diavolo" oppure "Non è così che si suona l'arpa". Penso che sarò capita soltanto tra 30 o 40 anni. Poi è vero che non mi sto impegnando a entrare in un mondo concorrenziale. Lo faccio per me e per la ricerca musicale. Parto da uno strumento classico, che ormai è secolare e cerco di portarlo in questo mondo moderno».

Eppure stai riscontrando un notevole successo. Ne testimonia la tua performance sul palco dell’Ariston a Sanremo assieme a Joan Thiele e Frah Quintale. Lì come è andata?
«La performance è stata entusiasmante. Non ero particolarmente ansiosa. E questo perché il palco di Sanremo è comunque piccolo e intimo, le persone erano molto vicine. Avevo portato l'arpa acustica, uno strumento che esiste soltanto da poco, e l'ho suonata in maniera piuttosto classica, però era già portare uno strumento diverso rispetto a quello che ci si aspetta da una competizione come Sanremo».

Anche il tuo ultimo singolo “Blow” è stato giudicato positivamente, al punto da essere stato utilizzato in “Alter Ego”, la serie televisiva che vede protagonista il commissario Blum e che è stata girata in Ticino. Come è nata la collaborazione?
«Uno dei due registi era molto interessato a "Blow" perché secondo lui evocava un'ambientazione thriller. Personalmente lo percepisco come un brano molto ansiogeno, con i suoi sospiri e le sue sospensioni. E voilà, così è nata la collaborazione». 

Il futuro si prospetta roseo insomma, e all'orizzonte c’è la pubblicazione di un album in cui partecipa anche Iggy Pop. Cosa puoi raccontarci a riguardo? 
«Con Iggy avevamo già avuto la possibilità di parlare perché lui aveva presentato il mio album "Mentale" alla BBC. Da lì avevo cominciato a maturare il desiderio di fare qualcosa con lui. Lo ascoltavo da piccola, ma mai mi sarei aspettata che avrebbe accettato di collaborare».

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