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VIPDonatella Rettore: «La trap non mi piace, è malavita» e difende Tony Effe

09.01.25 - 14:29
La cantante parla con la stampa italiana e sorprende sempre, anche nel presentare il suo nuovo album: «È un antidepressivo»
Imago
Fonte La Stampa / Corsera / Adnkronos
Donatella Rettore: «La trap non mi piace, è malavita» e difende Tony Effe
La cantante parla con la stampa italiana e sorprende sempre, anche nel presentare il suo nuovo album: «È un antidepressivo»

MILANO - Mai banale e sempre frizzante e ironica, nella musica come nella vita. E così Donatella Rettore riesce a far parlare di sé anche oggi, parlando con la stampa italiana del suo ritorno discografico, a 14 anni dal suo ultimo disco.

A partire dal giudizio che dà alla Stampa sulla trap: «Non mi piace, non è trasgressione, è malavita». Inevitabile invece con il Corsera il riferimento alla polemica attorno a Tony Effe e alle sue canzoni (che assolve), ammettendo di non essersi «soffermata sui testi» ma spezzando comunque una lancia a favore del rapper di "Sesso e samba": «Non mi pareva parlasse male delle donne».

Passa così, quasi in secondo piano, l'uscita del suo ultimo disco "Antidiva Putiferio", previsto per il 10 gennaio, anche quando spiega che «dei social non mi fido, perché non hanno regole», aggiungendo che «se uno mette la foto del gatto con il nickname l'amicizia non gliela dò».

Ma piccata è la risposta della cantante al quotidiano milanese circa le rivalità con le colleghe. «Forse faceva anche comodo litigare con me per farsi pubblicità». E poi il riferimento a Marcella Bella, colpevole, a suo dire di averla interrotta durante un'intervista, «non è stata professionale. Lì mi sono stizzita».

«Difendo la generazione Z»

Quanto invece all'album - dice grintosa in un video Adnkronos -, nasce «dal mio incontro con la generazione Z, che io amo e difendo», perché i giovani di questa generazione «mi danno moltissimo, sono agguerriti come noi alle porte degli anni '80. Io ad esempio non amavo quelli che negli anni '80 pensavano ai '60. Come Red Ronnie che all'epoca beatificava gli anni 60. Ma vogliamo essere felici? Viviamo adesso».

Infine, ai microfoni dell'agenzia stampa, Rettore rivendica il valore della musica degli anni '80: «Sono state fatte cose belle e indimenticabili». Concludendo con una battuta sul suo nuovo "Antidiva Putiferio": «Spero che sia un antidepressivo, che venga cantato e che riporti la chitarra sulla spiaggia», ma soprattutto che «ci sia la voglia di ascoltarlo e di riascoltarlo, ancora».

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