A Mayotte un «bilancio pesante, troppo pesante»

«Non c'è un posto che sia stato preservato», ha dichiarato il ministro degli Esteri Buffet
«Non c'è un posto che sia stato preservato», ha dichiarato il ministro degli Esteri Buffet
MAMOUDZOU - La situazione nelle Mayotte resta molto difficile, quattro giorni dopo il passaggio del ciclone Chido sull'arcipelago francese nell'Oceano Indiano.
Le cifre fornite dalle autorità sono, come loro stesse precisano, ben lontane dall'essere definitive: al momento sono confermati 22 morti e 1373 feriti, 45 dei quali in gravi condizioni. Il ministro dimissionario degli Interni, Bruno Retailleau, dopo aver visto in prima persona la situazione ha parlato di «danni colossali» e di un «bilancio pesante, troppo pesante».
Ricordiamo che, fin dalle prime ore, s'ipotizzano «centinaia, forse migliaia di morti», anche se per varie ragioni sarà difficile avere un computo preciso delle vittime.
La notte tra martedì e mercoledì è stata la prima con il coprifuoco, istituito per impedire i saccheggi e garantire la sicurezza della popolazione. Le squadre d'intervento stanno continuando a ricevere vari tipi di aiuti ed entro la fine della settimana, se non già da giovedì, l'ospedale da campo diventerà operativo.
Il ministro degli Esteri François-Noël Buffet, intervistato da BFMTV, ha dichiarato: «Ciò che mi ha colpito di più è stato lo stato di devastazione. Non c'è un posto a Mayotte che sia stato preservato dal ciclone». Giovedì è atteso l'arrivo del presidente Emmanuel Macron.









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