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ITALIAPacco intercettato con due chili di marijuana: «Pagava in criptovaluta»

16.11.22 - 07:29
La spedizione è arrivata dagli Stati Uniti ed è stata analizzata a Malpensa. Arrestato un cittadino brasiliano.
Comando provinciale di Varese
Pacco intercettato con due chili di marijuana: «Pagava in criptovaluta»
La spedizione è arrivata dagli Stati Uniti ed è stata analizzata a Malpensa. Arrestato un cittadino brasiliano.

MILANO - La Guardia di Finanza di Varese ha concluso un’operazione che ha portato all’arresto di un cittadino brasiliano e al sequestro di circa 5'000 euro, oltre 2 chili di marijuana, 275 grammi di olio di hashish e diversi dispositivi elettronici.

La spedizione, arrivata alla Cargo City dell’aeroporto di Malpensa e proveniente dagli Stati Uniti, è stata intercettata dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Malpensa che, impegnate ad analizzare le migliaia di merci transitanti, hanno individuato la sostanza stupefacente sulla scorta di indici di rischio economico-finanziario.

Con l’autorizzazione dell’Autorità giudiziaria di Busto Arsizio, i Finanzieri hanno messo in atto la tecnica del “ritardato sequestro” al fine di acquisire ulteriori prove ed elementi di fatto utili a individuare i responsabili del traffico internazionale di droga seguendo, in incognito e a distanza, la spedizione fino alla consegna della stessa a un cittadino brasiliano quale destinatario della spedizione avvenuta a Milano. Il conseguente intervento in flagranza ha consentito alla polizia economico-finanziaria di sequestrare la spedizione contenente circa due chili di marijuana e di arrestare il cittadino brasiliano.

Durante l’operazione, i Finanzieri hanno perquisito l’abitazione dell’arrestato ed hanno rinvenuto nello specifico circa 5'000 euro in contanti che sono stati sequestrati e numerosi elementi riconducibili a pagamenti in cripto-valute e a movimentazioni virtuali di almeno 30'000 euro su wallet cautelati attraverso il sequestro dei token e delle relative chiavi elettroniche. L’arrestato è stato messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha convalidato i sequestri e l’arresto.

Da primi accertamenti è risultato evidente come le transazioni in moneta virtuale servissero per acquistare lo stupefacente, importato nel nostro Paese dagli Stati Uniti e successivamente distribuito nelle piazze di spaccio milanesi.

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