Lo riferisce il quotidiano in linea Times of Israel
TEL AVIV/GAZA - Un portavoce di Hamas, al potere a Gaza, ha annunciato che il movimento islamista non rilascerà il prossimo gruppo di ostaggi israeliani prima di domenica prossima, e non sabato come era stato previsto e che il giorno prima fornirà i nomi dei rapiti che saranno liberati.
Lo riferisce il quotidiano in linea Times of Israel.
L'accordo di cessate il fuoco tra Hamas e Israele stabilisce che il movimento rilascerà il secondo gruppo di ostaggi il settimo giorno dall'intesa. Poiché l'accordo è entrato in vigore ieri, il settimo giorno dell'accordo sarebbe sabato.
Intanto, da ieri, nell'enclave continuano a entrare centinaia di camion di aiuti e di carburante necessari a dare sollievo alla popolazione sull'orlo della carestia. Resta la devastazione immortalata dalle immagini aeree rilanciate dai media, in mezzo alla quale colonne di palestinesi si sono incamminate sin dalle prime ore del cessate il fuoco per tornare alle proprie abitazioni, che probabilmente non ci sono più.
Secondo l'Onu, bisognerà attendere almeno il 2040 per vedere Gaza ricostruita. «È stato un grande shock, tante persone sono scioccate a causa di ciò che è successo alle loro case: è distruzione, distruzione totale», dice Mohamed Gomaa, che nella guerra ha perso fratello e nipote, citato dal quotidiano britannico The Guardian.
Il movimento islamista Hamas, al potere a Gaza, promette: la Striscia e il suo popolo «risorgeranno di nuovo per ricostruire ciò che l'occupazione ha distrutto». Nel conflitto, secondo il ministero della sanità di Hamas, 47'035 persone sono state uccise e oltre 111'000 ferite, 122 dei quali morti nelle 24 ore prima che entrasse in vigore la tregua. L'agenzia di protezione civile a Gaza stima che più di 10'000 cadaveri siano ancora sotto le macerie degli edifici distrutti.