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TURCHIALa stampa pro Erdogan celebra «la vittoria della nazione»

17.04.17 - 10:46
I giornali vicini all'opposizione titolano invece sui presunti brogli e sui "24 milioni di persone coraggiose"
Keystone / EPA
La stampa pro Erdogan celebra «la vittoria della nazione»
I giornali vicini all'opposizione titolano invece sui presunti brogli e sui "24 milioni di persone coraggiose"

ANKARA - "La Turchia ha vinto", "La vittoria della nazione", "La rivoluzione del popolo": da Yeni Safak a Star fino a Sabah, la stampa filogovernativa turca celebra la vittoria del sì al referendum costituzionale di ieri sul presidenzialismo. Seppur ottenuta sul filo di lana (51,4%), l'approvazione della riforma voluta da Recep Tayyip Erdogan viene ampiamente festeggiata, con il popolare Haberturk che in prima pagina titola proprio "La vittoria di Erdogan".

I media di opposizione si concentrano sui dubbi relativi alla regolarità del voto. "Sulle urne è caduta un'ombra", titola il laico Cumhuriyet, facendo riferimento alle denunce di brogli, legate soprattutto al conteggio di schede senza timbro ufficiale. "La vostra coscienza è a posto?", provoca Sozcu, evidenziando la presenza di "2,5 milioni di voti dubbi".

BirGun, voce della sinistra, titola invece "24 milioni di persone coraggiose", sottolineando l'importante risultato del no, che ha sfiorato la vittoria nonostante le denunce di brogli e una campagna elettorale in cui gli osservatori dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) hanno evidenziato diversi ostacoli.

Merkel e la Turchia spaccata - La cancelliera tedesca Angela Merkel ha lanciato oggi un appello al presidente turco Recep Tayyip Erdogan affinché cerchi «un dialogo rispettoso» con tutti i partiti politici.

«Il governo federale si aspetta che, dopo una dura campagna elettorale per il referendum, il governo turco cerchi un dialogo rispettoso con tutte le forze politiche e sociali del Paese», si legge in un comunicato.

Lo scarto minimo dei risultati «mostra quanto profonda sia la spaccatura della società turca. Ciò significa una grande responsabilità per i vertici dello Stato turco e per il presidente Erdogan in persona», aggiunge la nota.

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