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Invito a Polanski, Solari: "Mia completa responsabilità" Nel suo discorso inaugurale della 67esima edizione del festival di Locarno il presidente Marco Solari spiega i motivi dell'invito al regista statunitense: "Per la Svizzera è un uomo libero"
LOCARNO - E' iniziato il festival del film di Locarno. L'edizione numero 67 è nata sotto il segno della polemica che ruota attorno all'invito al regista americano Roman Polanski, accusato nel 1977 di violenza sessuale con l'ausilio di sostanze stupefacenti ai danni di un ragazzina non ancora 14enne e arrestato a Zurigo nel 2009 sulla base di un mandato di cattura internazionale emesso nel 2005 su richiesta delle autorità giudiziarie statunitensi.
Al giardino dell'ex Magistrale di Locarno, il sindaco Carla Speziali, che ha evidenziato l'importanza del progetto del Palazzo del Cinema, ha preceduto nelle presentazioni ufficiali Marco Solari, presidente del Festival da ormai 14 anni. Solari si è pubblicamente assunto "la completa responsabilità di aver avvallato l'invito a Polanski". La sua dichiarazione è stata accolta dai presenti con un tiepido applauso. Solari, che ha stigmatizzato tutti i crimini alle donne e i bambini, ha spiegato i motivi che hanno portato la direzione del festival a invitare il regista statunitense: "La Svizzera lo considera un uomo libero e poi bisogna essere capaci di avere pietà e perdonare".
Il direttore artistico Carlo Chatrian, infine, ha espresso il suo disagio per il fatto che "un intero programma venga ridotto a un nome" e ha ribadito "l'importanza della libertà di esprimere le proprie idee".
Alle 21 in Piazza Grande si terrà la cerimonia di apertura con tre star del cinema internazionale: Melanie Griffith, Luc Besson e Jean-Pierre Léaud, quest'ultimo omaggiato con il pardo alla carriera. Sarà poi proiettato il film "Lucy".
