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ARTE: Artisti ticinesi
Al Centro d’Arte contemporanea di Bellinzona spazio a sei artisti ticinesi.
ARTE: Artisti ticinesi
Al Centro d’Arte contemporanea di Bellinzona spazio a sei artisti ticinesi.
Sabato 15 aprile alle ore 17.30 s’inaugura presso il Centro d’Arte Contemporanea a Bellinzona (nella foto "Singolarità generiche" di Stefano Jermini)la mostra dedicata a sei artisti ticinesi: Katia Bassanini, Ivana Falconi, Stefano Jermini, Cris...
Sabato 15 aprile alle ore 17.30 s’inaugura presso il Centro d’Arte Contemporanea a Bellinzona (nella foto "Singolarità generiche" di Stefano Jermini)la mostra dedicata a sei artisti ticinesi: Katia Bassanini, Ivana Falconi, Stefano Jermini, Cristina Poretti, Silvano Repetto, Vanessa&Sibilla. L’iniziativa, che è sostenuta dall’Ufficio Federale della Cultura, è molto particolare. Non si vedranno sculture o quadri ma installazioni, sia video che con materiali divesi, quale la lana sintetica. A colpire maggiormente saranno i temi affrontati. Come quelli di Stefano Jermini che realizzando Crash ha rimesso in discussione il concetto stesso di pittura sia come supporto che come atto pittorico, liberandosi da ogni luogo comune ed operando una sorta di distruzione totale della pittura accademica. Siamo in piena « oltreavanguardia » anche con Silvano Repetto un ottimo artista ticinese che ha lavorato molto all’estero, il quale presenterà Orizzonte video, una video installazione con quattro monitor ed una fotografia di grande formato, dove si potrà assistere a una sua performance realizzata al Castello di Mesocco. L’opera tende a evidenziare alcune tematiche che stanno a cuore a Repetto, come la memoria, i luoghi storici e il passaggio delle persone che lasciano una loro traccia nella storia e nei luoghi che percorrono, presentando il tutto come un qualcosa in bilico tra realtà vera e realtà virtuale. Ivana Falconi ha trasformato una stanza del Centro d’Arte in un gigantesco utero di lana sintetica rivestendo con la lana tutte le pareti. In questo modo viene a crearsi una maggiore interazione tra individuo e opera d’arte in quanto lo spettatore per entrare in questa stanza-utero deve scostare la lana come se entrasse in un corpo. Con una proiezione video di Katia Bassanini e le installazioni di Cristina Poretti e del gruppo Vanessa&Sibilla si conclude un concetto di mostra, che propone approcci mediatici diversificati e delineandone maggiormente i contorni. Una mostra che come ci ha detto Mario Casanova, direttore del Centro d’Arte Contemporanea, “può lasciare un po’ perplessi, in quanto non si vedono opere convenzionali e di stampo accademico, opere che un normale spettatore non è abituato a vedere qui in Ticino. Anche il tema più importante della mostra che è in fondo quello dell’identità può produrre perplessità: l’identità dell’utero di Falconi, l’identità storico-culturale di Repetto, fanno riflettere su alcuni aspetti che possono farci a volte un po’ paura.” La mostra non porta nessun titolo poiché non c’è un comune denominatore che lega tutte le opere: una scelta ben precisa che riflette il desiderio far capire “come un artista riesca a parlare di pittura utilizzando materiali diversi”. Il Ticino si riconferma così anche terra di artisti e la sua storia lo ha dimostrato più volte. I sei pittori presentati al Centro d’Arte hanno tutti una ricca produzione alle spalle ed hanno già presentato delle esposizioni in importanti musei della Svizzera. La mostra, che si concluderà il 4 giugno prossimo, rimarrà aperta martedì, giovedì, venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e mercoledì, sabato e domenica dalle 14.30 alle 18.30.
di Sal Feo
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