L'Udc attacca: «Un Governo senza strategia che usa trucchetti fiscali»

Il partito di destra critica il Consiglio di Stato: niente aumento delle deduzioni, famiglie pagheranno di più
Parole dure arrivano dall'UDC per quanto riguarda la decisione del Consiglio di Stato contenuta nel Preventivo 2026 di non applicare l’aumento delle deduzioni per le spese professionali da 3'000 a 3'500 franchi, misura che - ricordiamo - era stata approvata dai ticinesi nella votazione dello scorso giugno. «Così facendo - tuona l'UDC - il Governo cancella un beneficio votato dai cittadini e costringe lavoratori e famiglie a pagare circa 8 milioni di franchi in più all’anno fra imposte cantonali e comunali. Un comportamento grave, che mina la fiducia nelle istituzioni e colpisce ancora una volta il ceto medio».
Il partito di destra attacca il Governo ticinese incapace di «presentare un piano serio per risanare le finanze pubbliche», e che preferisce ricorrere a «espedienti opachi e subdoli». Per l'Udc è «l’ennesima prova dell’inerzia di un Governo che naviga a vista e che non ha alcuna idea di come uscire da una situazione nella quale esso stesso si è cacciato». E come se non bastasse, conclude l'Udc il Governo «non esclude aumenti dei valori di stima degli immobili che, se portati al massimo del margine di manovra, potrebbero generare oltre 400 milioni di franchi all’anno di ulteriore peso fiscale complessivo per Cantone e Comuni».
Tre le richieste che arrivano da casa Udc: l’immediata applicazione della deduzione a 3'500 franchi, come deciso dai ticinesi, la garanzia che la revisione delle stime non diventi un aumento mascherato delle imposte, e un «piano di risanamento vero, basato sui tagli agli sprechi e non su nuove tassecamuffate».



