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CANTONE/SVIZZERABarriere anti-rumore messe a disposizione per produrre energia sostenibile

17.08.22 - 12:15
La Confederazione ha modificato l'Ordinanza sulle strade nazionali in modo da facilitare la posa di pannelli solari
TIPRESS
Fonte Ats
Barriere anti-rumore messe a disposizione per produrre energia sostenibile
La Confederazione ha modificato l'Ordinanza sulle strade nazionali in modo da facilitare la posa di pannelli solari

BERNA - Per produrre energia si dovrà sfruttare ogni spazio disponibile. Le autostrade potrebbero essere una soluzione, come suggeriva una proposta del consigliere nazionale Bruno Storni  (PS/TI)

In un comunicato odierno l'esecutivo evidenzia che le verifiche condotte sul progetto hanno rivelato che le infrastrutture stradali nazionali racchiudono un potenziale fotovoltaico annuo di 55 gigawatt all'ora. Esso, è parzialmente già sfruttato dall'Ufficio federale delle strade (USTRA) per consumo proprio, nello specifico presso gallerie e centri di manutenzione.

Oggi il governo ha approvato le modifiche dell'Ordinanza sulle strade nazionali (OSN), che entreranno in vigore il 1° ottobre, per trarre ancora più profitto da questo potenziale. Le superfici dell'infrastruttura stradale nazionale che si prestano al progetto, come per esempio protezioni foniche e aree di sosta, potranno quindi essere utilizzate da terzi a titolo gratuito. La nuova disposizione riguarda anche impianti per la produzione di altre rinnovabili come l'eolico o la geotermia.

L'USTRA prevede di indire a fine 2022 una gara di appalto per consentire agli interessati di prenotare siti idonei all'installazione di impianti fotovoltaici. Chi otterrà un lotto dovrà presentare un progetto e realizzare i lavori in un lasso di tempo predefinito. Tra le condizioni fondamentali per l'utilizzo di infrastrutture stradali dello Stato rientra la commercializzazione autonoma della corrente prodotta.
 
 

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COMMENTI
 

vulpus 1 anno fa su tio
Sicuramente ci rendiamo conto dei costo mostruoisi per produrre energia diurna e precaria e poco ecologica se valutiamo tutto il processo? Non sarebbe ora di dire basta a questi cerotti momentanei ? Le strade praticabili sono sostenibilmente poche: incrementare la produzione di energia atomica ( vediamo cosa già stanno facendo i nostri vicini, ai quali busseremo la porta per vedere se ci sono degli avvanzi) e risparmio nei consumi( cosa di cui nessuno ben volontieri parla). Evidentemente quando si saranno investiti enorme risorse per montare questi pannelli, ci si renderà conto della scarsa redditività e si passerà a qualcosa di più affidabile

RemusRogue 1 anno fa su tio
Risposta a vulpus
D'accordo con te sul fatto di diminuire i consumi ma sulla scarsa redditività dei pannelli solari avrei qualcosa da ridire, poi sul nucleare lasciamo perdere va, la tecnologia più costosa per produrre energia è proprio il nucleare, e poi lasci sul groppone alle generazioni future il problema delle scorie, come se non bastassero già le scorie prodotte dalla sanità o dall'industria.

NonilTicineseMedio 1 anno fa su tio
Risposta a RemusRogue
una delle ragioni per cui il nucleare é costoso é il lungo e difficile processo burocratico che ci sta dietro. Negli anni '60 e '70 non era il caso, ragione per cui gli impianti nucleari svizzeri sono stati costruiti in quei 2 decenni (come anche moltissimi altri impianti in Europa). Il processo é stato artificialmente e intenzionalmente fatto lungo e costoso, in modo da scoraggiare il nucleare e andare sul gas, perché se parliamo a lungo termine, niente arriva nemmeno vicino ai profitti, alla stabilità e affidabilità del nucleare. La ragione per cui vengono costruiti pochi nuovi impianti, é che i vari CEO e politici non hanno ragione di fare investimenti sul nucleare, perché non avranno ritorno economico o politico, questo perché per il tempo necessario per far si che l'impianto diventi funzionante e proficuo, queste persone non saranno più al potere. Aggiungerei inoltre che l'energia atomica é la più pulita in termini di emissioni e la più sicura in termini di morti per unità di energia prodotta, senza contare che é stabile, prevedibile e controllabile. per quanto riguarda le scorie nucleari, semplicemente le rimettiamo dove le abbiamo trovate, sotto terra, alla fine sono solo dei sassi un po' arrabbiati. (senza contare i vari modi in cui il materiale può essere riciclato, riutilizzato, etc.) e ad essere onesti, gli scarti nucleari sono letteralmente l'unico tipo di scarto che trattiamo correttamente, la plastica la buttiamo negli oceani o la bruciamo, il CO2 lo rilasciamo nell'atmosfera, creando enormi problemi di salute e climatici. il nucleare lo rimettiamo dove lo abbiamo trovato, dove non fa male a nessuno. bisognerebbe prendere spunto dai francesi, creare una compagnia statale che si occupi di costruire i reattori, operarli e vendere l'energia ai distributori (venderla direttamente sarebbe una cattiva idea, perché sarebbe una quantità di energia così gigantesca che la compagnia statale potrebbe offrire prezzi incredibilmente più bassi rispetto alla concorrenza privata, rischiando di influenzarne i profitti e scoraggiare gli investitori) c'é una ragione se i tedeschi con i loro pannelli solari e pale eoliche hanno riacceso decine di impianti a lignite, la peggior qualità di carbone. Hanno chiuso le loro centrali, o meglio, entro la fine di quest'anno, chiuderanno le ultime 3 centrali operative, che ricordo produrre il 6% del fabbisogno elettrico tedesco, 3 centrali, 6%. C'é una ragione se loro, come anche noi, dobbiamo comprare energia dalla Francia, il 70% della loro corrente arriva dal nucleare, che c'é sempre e costa poco. Le nostre aziende energetiche la comprano di notte, pompano acqua nelle dighe e di giorno te la vendono come energia 100% svizzera prodotta da noi.

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a NonilTicineseMedio
Tutto vero, l'unico appunto che ti faccio è lo scarso interesse nelle nuove centrali. Da siti federali mi risulta che nel 2008 sono state inoltrate domande per costruire nuove centrali, solo che la politica si è messa in mezzo. La strategia energetica 2050 è ridicola nei fondamenti, ai tempi furono offerte garanzie che ad oggi risultano menzogne o illusioni. Non è un caso che proprio le aziende petrolifere siano forti sostenitrici delle energie rinnovabili o presunte verdi (natural gas, ...), l'energia derivate da questi vettori è costosa rispetto all'atomo, la Francia ne è la prova evidente in Europa. Includere l'energia nucleare nel mix energetico nazionale è la scelta più saggia, il problema è che alla politica piace vendere sogni e nessuno vuole mai accettare la realtà (gli effetti del populismo su argomenti tecnici). Quello che dici sulle scorie è vero, sono facili da immagazzinare e conservare (rispetto a liquidi e gas nocivi), per non parlare del fatto che possono esser riciclate, malgrado non sia ancora economicamente conveniente e ci si fanno studi (un deposito non è solo un buco pieno di uranio esausto, ci si fa pure ricerca, ergo lavori ad alta formazione, quindi pure paga). Vabbé il piano anti blackout svizzero prevede gas e riserve idroelettriche maggiori, il fato vuole che proprio quest'anno siano risorse scarse, che sia l'ora di porsi un paio d'interrogativi?
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