Il Gran Consiglio ha approvato oggi l'introduzione dell'ora per le classi di quarta media a partire (possibilmente) da settembre 2019
BELLINZONA - Dopo anni di discussioni l’ora di storia delle religioni ha fatto il passo avanti decisivo. Il Gran Consiglio ha approvato oggi con 57 voti favorevoli, 6 contrari e 6 astenuti il rapporto della Commissione speciale scolastica (relatori Giorgio Fonio, Michele Guerra e Alessandro Cedraschi) che chiedeva di dare seguito al messaggio del Consiglio di Stato per un’attuazione del nuovo insegnamento religioso a partire (possibilmente) dall’anno scolastico 2019/2020.
Definita da Guerra come una «via mediana, ragionevole e rispettosa» che «mette al centro l’allievo», «armonizza» gli aspetti laici e confessionali e «permette di superare le tensioni del passato», la proposta - che ha raccolto l’adesione della maggioranza dei gruppi PLR, PPD, Socialisti e della Destra - prevede l’introduzione di un’ora obbligatoria di storia delle religioni in quarta media, da affiancare a quella confessionale facoltativa.
Il problema dell'ora buca - Come era nelle attese, tra i maggiori nodi del dibattito vi è stata la questione dell'ora di "studio assistito" (o sorvegliata) - proposta dal deputato Giorgio Pellanda e condivisa dalla stessa Commissione - da offrire agli allievi che non frequentano il corso confessionale. Proposta quest'ultima condivisa anche dal gruppo PPD.
Di diverso auspicio invece il Gruppo socialista, che per voce della deputata Pugno Ghirlanda ha espresso alcune riserve in merito, preferendo lasciare che «gli alunni imparino ad organizzare in modo intelligente i propri ritagli di tempo».
Una «dimensione importante, che va considerata» ha inoltre osservato il Consigliere di Stato Manuele Bertoli ricordando l'importanza di mantenere gli «spazi di autonomia» dei ragazzi e chiedendo di «lasciare al Governo e al DECS la competenza di gestire la situazione».