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BELLINZONA

Quattro persone nei guai dopo la notte thriller di Monte Carasso

Una scala. Un vetro sfondato. Un'auto in fuga. L'allarme era scattato così. Ma cosa c'è dietro questa vicenda? Ecco i retroscena.
Ti-Press (archivio)
Quattro persone nei guai dopo la notte thriller di Monte Carasso
Una scala. Un vetro sfondato. Un'auto in fuga. L'allarme era scattato così. Ma cosa c'è dietro questa vicenda? Ecco i retroscena.

MONTE CARASSO (BELLINZONA) - Sono entrati in azione a Monte Carasso (Bellinzona) nella notte tra domenica e lunedì. Con una scala sono saliti al primo piano di uno stabile e hanno sfondato il vetro. Poi sono scappati. Abbandonando la loro macchina nei pressi del fiume. Nel frattempo la Polizia Cantonale li ha intercettati.

«Si tratta di due maggiorenni e di un minorenne – conferma a tio.ch il portavoce del Ministero Pubblico –. Cittadini svizzeri domiciliati nel Bellinzonese che sono stati interrogati e denunciati a piede libero per furto tentato, danneggiamento e violazione di domicilio».

La segnalazione alla Centrale d'allarme era giunta poco dopo le quattro di mattina. Si parlava di potenziali ladri in azione nei pressi di un'anonima casa situata nei pressi della strada cantonale, a due passi dall'ex convento che ospita le scuole comunali.

Nel corso della giornata di lunedì, mentre la Scientifica si trovava sul posto per i rilievi, tra la gente del posto c'era chi sospettava che dietro potesse esserci una faccenda legata agli stupefacenti. Una teoria legata a uno strano viavai notato a più riprese attorno a quella casa.

E la realtà si avvicina a questa ipotesi. «Le ricerche hanno permesso di identificare e fermare i sospetti autori del gesto – riprende il portavoce del Ministero pubblico –. I paralleli accertamenti disposti all’interno dei locali presi di mira hanno portato al rinvenimento di diverse decine di grammi di hashish e marijuana. Al vaglio per possibili reati contro la Legge federale sugli stupefacenti c'è anche una quarta persona. Si tratta di un cittadino svizzero pure domiciliato nella regione che usufruiva degli spazi in questione».

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