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Orrore in Valle di Muggio, un cimitero di animali nei pressi della Breggia

BREGGIAOrrore in Valle di Muggio, un cimitero di animali nei pressi della Breggia

02.05.18 - 14:02
Emanuele Besomi della Spab: «Bisogna scongiurare il pericolo di un inquinamento della falda acquifera»
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Orrore in Valle di Muggio, un cimitero di animali nei pressi della Breggia
Emanuele Besomi della Spab: «Bisogna scongiurare il pericolo di un inquinamento della falda acquifera»

BREGGIA - Verde incontaminato, acque che scorrono libere e selvagge e… ossa di animali morti. Non è un film di Indiana Jones, ma un luogo decisamente meno esotico, nella Valle di Muggio, scovato da un semplice escursionista che voleva fare una passeggiata nei pressi della Breggia.

«Volevo raggiungere il mio "posto di pace", una parte del fiume che si trova nella valle della Crotta. Sono sceso al fiume, in un punto molto bello, ma impervio. È qui che ho trovato una specie di cimitero di animali, capre perlopiù», spiega l’escursionista che chiede di rimanere anonimo.

Ossa? Non una novità - L’uomo, quel posto lo conosce da anni. Lì afferma di aver trovato sovente ossa di animali, ma di non averci badato troppo, convinto che fossero portate dal fiume: «C’è anche chi si diverte ad appendere i teschi in giro».

Il ritrovamento - Quest’ultima volta, però, qualcosa attira la sua attenzione. «Sento un odore di cadavere forte, nauseante. Poco più avanti trovo il corpo di una capra bianca, proprio sotto il burrone a lato di una fattoria. Il cadavere era incastrato tra dei rami».

Per la prima volta l’escursionista di interroga: «Sarà  semplicemente un'altra capra precipitata per errore o, questa volta, il lancio del contadino non è andato a segno»?

Il "cimitero" - L’escursionista a questo punto si fa investigatore. Torna sul posto dopo due giorni per scattare delle foto. «Trovo due nuove piccole capre incastrate e noto quello che ho soprannominato lo "scivolo della morte" (nel video in allegato)».

Nascosto tra alcuni veicoli parcheggiati sulla strada, si fa notare uno scivolo che, secondo il nostro lettore, verrebbe utilizzato per “lanciare” gli animali direttamente dentro al fiume e che sarebbe proprio sopra il mucchio di capre morte. Più sotto il mucchio di carcasse si fa ancora più evidente. Alcune sono recenti, altre lì da tempo.

L’escursionista a questo punto si domanda: «A parte lo schifo, c’è un acquedotto a pochi metri. È legale liberarsi di animali ammalati o morti, buttandoli nel fiume?».

Centri di smaltimento - La risposta la fornisce l’ordinanza sull’eliminazione dei rifiuti di origine animale (OERA), secondo cui le carcasse di animali fino al peso di 200 kg (capre, pecore, suini, piccoli animali domestici o selvaggina) devono essere obbligatoriamente consegnate ai centri di raccolta regionali. Nel Mendrisiotto il centro si trova in via Laveggio a Mendrisio.

«Rischio di inquinamento della falda» - Contattata, la Protezione animali ammette di essere a conoscenza del caso. E assicura di avere avvertito le autorità. «Che ci sia qualcosa che non funzioni è evidente. Trattandosi di animali da reddito abbiamo informato l’ufficio del veterinario cantonale. Qui, non è tanto una questione di possibili maltrattamenti quanto il rischio di inquinamento della falda acquifera».

Nessuna notizia in più si riesce ad avere, invece, dall’ufficio del Veterinario cantonale che riferisce solo di indagini in corso. A una settimana e mezza dal ritrovamento, però, ancora non sembra essere cambiato molto. «Le carcasse sono sempre dentro al fiume e piano piano stanno finendo a valle», assicura l'escursionista.

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