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Caso Bosia Mirra: «Nessun disonore. Vengano considerate le ragioni umanitarie» 

Igor Righini, presidente PS, esprime il suo sostegno in seguito al decreto d'accusa: «Confido nella giustizia»
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Caso Bosia Mirra: «Nessun disonore. Vengano considerate le ragioni umanitarie» 
Igor Righini, presidente PS, esprime il suo sostegno in seguito al decreto d'accusa: «Confido nella giustizia»
BELLINZONA - «Le ragioni umanitarie vanno prese in considerazione». Il Partito Socialista prende posizione sul caso di Lisa Bosia Mirra, condannata oggi per aver collaborato attivamente all'entrata illegale in Svizzera di cittadini strani...

BELLINZONA - «Le ragioni umanitarie vanno prese in considerazione». Il Partito Socialista prende posizione sul caso di Lisa Bosia Mirra, condannata oggi per aver collaborato attivamente all'entrata illegale in Svizzera di cittadini stranieri sprovvisti dei documenti necessari di legittimazione.

Igor Righini, a nome dei socialisti, auspica che nel riesame del caso, conseguente l’opposizione al Decreto d’accusa, il Pubblico Ministero accolga il memoriale di difesa, le prove e le testimonianze che «motivano le ragioni umanitarie che hanno portato Lisa Bosia Mirra a commettere gli atti che le sono imputati». Prove e testimonianze, «di cui - secondo Righini -, ad oggi, il Procuratore pubblico non ha tenuto conto», raccolte soprattutto durante l’emergenza umanitaria venutasi a creare in Ticino e a Como nell’estate dell’anno scorso.

Nel caso di un’eventuale conferma del Decreto d’accusa, il PS ritiene opportuno che il caso «giunga in Pretura affinché un giudice valuti i fatti alla luce dell’insieme delle motivazioni umanitarie e del dramma che colpisce milioni di persone che fuggono da guerre e da una povertà estrema, così come denunciato da più organizzazioni umanitarie tra cui Amnesty International».

Righini esprime il suo sostegno a Lisa Bosia Mirra, evidenziando come i fatti che le sono imputati «non disonorano la sua persona», e confida pienamente nella giustizia «i cui differenti gradi di giudizio garantiscono un corretto giudizio». Viene quindi ricordato il caso del pastore Guido Rivoir che nel 1974 fu assolto per ragioni umanitarie dal processo in cui era stato imputato per aver fatto entrare illegalmente in Svizzera 400 profughi che fuggivano dal sanguinario regime dittatoriale di Pinochet.

«Oltre al fatto prettamente giudiziario che coinvolge la deputata PS al Gran Consiglio - conclude il prsidente del PS -, s’impone l’emergenza umanitaria dei profughi, molti dei quali minorenni non accompagnati. Una situazione insostenibile che preoccupa il Partito Socialista, di cui si tornerà a discutere nel corso di un eventuale dibattimento, che esige di essere affrontata e risolta dal punto di vista politico».

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