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CANTONEA Davos lo chef ticinese: "Con le mance i peggiori sono italiani e ticinesi"

21.01.14 - 10:31
Tutto è pronto. Domani i leader mondiali si riuniranno a Davos per parlare di economia. Nelle pause tra un meeting e l’altro, a servirli c’è Giovanni Croce
Foto Tio
A Davos lo chef ticinese: "Con le mance i peggiori sono italiani e ticinesi"
Tutto è pronto. Domani i leader mondiali si riuniranno a Davos per parlare di economia. Nelle pause tra un meeting e l’altro, a servirli c’è Giovanni Croce

DAVOS - Il ristorante di Giovanni Croce, ticinese, è proprio di fronte al centro-congressi di Davos, dove domani parte il World Economic Forum 2014. Cosa mangiano i leader mondiali − e che mance lasciano sul tavolo? Non saranno i temi caldi del World Economic Forum 2014, che da domani riunirà a Davos i potenti del pianeta: eppure il business risto-turistico legato al meeting ha un peso economico non indifferente per chi, come Giovanni Croce, a Davos ha deciso di investire in un’attività.

Questione di affitto - "Con il Forum ci paghiamo l’affitto per tutto l’anno" spiega Croce, che fino a due anni fa gestiva un ristorante a Olivone. Ora il suo Ristorante, nella Promenade centrale di Davos, è "preso d’assalto da turisti, addetti ai lavori, politici, Vips, da Ronaldo al primo ministro giapponese" racconta Croce: "In questi giorni facciamo il 10% del fatturato annuo".

 

È per questo che ha trasferito qui la sua attività, per il Forum?

"Il Forum è una grande attrattiva, ma a Davos si lavora da novembre a marzo, non come in Ticino. Il fattore determinante però sono stati… gli affitti ticinesi! Una location così nel nostro cantone mi sarebbe costata il doppio che qui. Ho cercato a lungo, da Airolo a Chiasso, alla fine sono dovuto “emigrare”. Poi naturalmente c’è la crisi…".

 

È il tema di questa edizione del World Economic Forum. Ma a Davos la crisi è arrivata?

“Qui non sappiamo nemmeno cosa sia. Sembra un altro mondo. Io guardo le mance: i tedeschi e gli svizzeri tedeschi sono i migliori, assieme agli americani. Gli italiani e i ticinesi sono i peggiori”.

 

E i leader mondiali, che mance lasciano?

"Niente di che. Ordinano poche portate, sono sempre di fretta: meglio avere a che fare con il popolo".

 

Che cosa cucinerebbe a Obama?

"Se arriva in questi giorni, spero ordini una pizza e via: siamo oberati di lavoro, non avrei tempo per un piatto elaborato…"

 

E a Ueli Maurer?

"Fegato di vitello alla veneta con roesti. Una contaminazione tra gusto svizzero e italiano, come è il Ticino".

 

Con tutta questa Economia attorno, non si sente un po’ economista anche lei? Quale ricetta consiglierebbe ai suoi clienti per sconfiggere la crisi?

"I miei clienti non sono solo capi di stato, ma operai, addetti ai lavori, gente comune… siamo un ristorante semplice, non facciamo differenze nel trattamento, ogni cliente merita rispetto. E i prezzi sono accessibili. A tutti, politici e gente comune, posso solo consigliare di… lavorare, lavorare, lavorare".

 

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