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«Tutti annebbiati, abbiamo fallito»: il video

Smartphone da vietare a scuola. Parte il dibattito. Giorgio Fonio, promotore dell'iniziativa: «Fenomeno che non si riesce più a contenere».
«Tutti annebbiati, abbiamo fallito»: il video
Depositphotos (archivio)/ Mikel Preqi - Tio.ch
«Tutti annebbiati, abbiamo fallito»: il video
Smartphone da vietare a scuola. Parte il dibattito. Giorgio Fonio, promotore dell'iniziativa: «Fenomeno che non si riesce più a contenere».

LUGANO - La raccolta firme scatterà a settembre. Ma nel frattempo Giorgio Fonio e il suo partito (Il Centro) hanno già lanciato il sasso nello stagno. «Vogliamo che gli smartphone siano banditi dalle scuole elementari e dalle medie», ribadisce. Ma ha davvero senso? Intanto, ed è notizia recentissima, Nidvaldo è il primo Cantone a introdurre un vero divieto in tal senso.

Fonio, la scuola è uno dei pochi luoghi protetti. Perché bandire lo smartphone proprio lì?
«Iniziate a spiegarmi perché un bambino delle elementari debba portare a scuola uno smartphone...»

D'accordo. Ma, insistiamo, a scuola tanto rimarrebbe nello zaino.
«Rispetto a quanto accade in aula, c'è sempre un prima e c'è sempre un dopo. C'è un tragitto tra casa e scuola, e viceversa. È in un simile contesto che si verificano tanti episodi di cyberbullismo. Ai tempi quando venivi bullizzato, andavi a casa e ti sentivi perlomeno di vivere una tregua come magra consolazione. Adesso col telefonino è una persecuzione unica. Tutto viaggia in rete, non c'è nemmeno più quella tregua simbolica».

La vostra iniziativa suona come una resa. Come ad ammettere che la famiglia, in quanto organo educativo, ha fallito.
«È così. Abbiamo fallito come società. Non siamo più in grado di gestire l'avanzata della tecnologia. Siamo travolti. Lo dicono gli indicatori di salute dei ragazzi: dal 2012 a oggi, secondo gli esperti, sono tragicamente peggiorati. Per questo servono dei punti fermi».

Vietare il cellulare a scuola sembra un po' come cercare di svuotare il mare con un cucchiaio.
«Si deve iniziare da qualche parte. La scuola è un'istituzione. Lancia un messaggio forte anche ai genitori».

Già nel 2017 vi eravate occupati della questione. All'epoca qualcuno vi guardò storto. Oggi non pare più essere così.
«Sono passati tanti anni. Ed è radicalmente cambiata la sensibilità sul tema. Adesso non c'è più solo il problema del cyberbullismo, tra l'altro. C'è anche una sorta di assuefazione, di dipendenza su cui dobbiamo riflettere tutti».

Lo smartphone può essere usato anche in modo sano. Ci sono famiglie che magari hanno bisogno di essere in contatto coi figli. Non vi sembra di mettere tutto in un unico calderone?
«Non siamo estremisti. Ci sono casi e casi. Se ci sono situazioni circostanziate, vanno valutate ovviamente. In ogni caso, le statistiche ci indicano che i giovani usano lo smartphone per telefonare in media solo sette minuti al giorno».

Pochissimo.
«Questo significa che per tutto il resto del tempo lo utilizzano per fare altro. Giocare, chattare, fare video, fare foto, stare sui social».

Cervelli sempre più annebbiati?
«Sì. Il loro cervello è costantemente immerso in una fruizione passiva di questo strumento. È ora di dire basta».

E se un genitore proprio vuole fare in modo che suo figlio sia reperibile o possa telefonargli in caso di bisogno?
«Non serve che il giovane vada a scuola con uno smartphone da 1'500 franchi. Ci sono altre possibilità».

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COMMENTI
 

littli 2 sett fa su tio
Ancora oggi intanto che guardo la televisione le mie mani devono fare qualcosa, uncinetto oppure il cellulare in mano.

littli 2 sett fa su tio
E non sta a Fonio dire alle famiglie che cellulare comprare.

littli 2 sett fa su tio
Io uso il mio cellulare ovunque e dovunque. Se qualcuno me lo vietasse continuerei comunque ad usarlo.

pag 2 sett fa su tio
Risposta a littli
io nn me ne vanterei

Emib5 2 sett fa su tio
Risposta a littli
Lo useresti anche durante un concerto di musica classica o in chiesa durante la messa? Immagino che farai parte di quei grezzi che usano il vivavoce in mezzo alla gente costringendola a farsi anche i fatti del tuo interlocutore e non solo i tuoi!

bledsoe 2 sett fa su tio
Risposta a littli
Un bel blackout di un paio di giorni farebbe un bene, ma un bene!!

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a bledsoe
Bledsoe, il blackout lo vorrei anch’io... ma per certi commenti nostalgici che sembrano usciti dal 1950. Il cellulare è uno strumento, non una droga. Se uno non è capace di gestirlo, il problema è dell’individuo, non della tecnologia. E no, non ci serve l’apocalisse digitale per ricordarcelo.

littli 2 sett fa su tio
Risposta a Emib5
A parte il fatto che quei luoghi noiosi li evito . Io li uso soprattutto x scrivere messaggi e non per telefonare e lo metto sul silenzioso.

littli 2 sett fa su tio
Risposta a Emib5
Inoltre ho smesso di andare in chiesa all'età di 12 anni. Non uso mai il vivavoce.

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a Emib5
Emib5, ma veramente hai tirato fuori il concerto di musica classica e la messa in chiesa come paragoni? 😂 È ovvio che esistono contesti dove il telefono si spegne o si silenzia, serve solo buon senso, non un'ordinanza. Ma far finta che ogni uso del cellulare sia da cafoni è ridicolo.

littli 2 sett fa su tio
Risposta a Emib5
Emib5 forse è il cafone che da del proprio agli altri. Comunque per non andare in giro con l'agenda piena di impegni uso il cellulare per scriverli.

Emib5 2 sett fa su tio
Risposta a Ponzz
Visto come è perentoria littli nel suo commento, i miei esempi ci stanno. Trovo comunque e sempre da maleducati parlare in vivavoce quando ci sono altre persone vicine, così come vedere video senza cuffie. Forse appartengo ad un'altra epoca, ma, quando uso il cellulare, ho l'abitudine di allontanarmi, e non per la privacy. Poi per l'uso a scuola, non ho alcun dubbio, in nessun caso.

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a Emib5
Emib5, nessuno qui sta difendendo l’uso del vivavoce in pubblico o i video sparati senza cuffie siamo tutti d’accordo che sia maleducazione. Ma continuare a usare questi esempi estremi per sostenere che qualsiasi uso del cellulare sia sbagliato, è forzato. Se dici che appartieni a un’altra epoca, ti credo. Ma allora non giudicare chi vive in questa, usando standard che oggi non reggono più. Il cellulare è parte della realtà attuale, e non sparirà con un divieto a scuola. L’educazione non si fa col righello, ma con il buon senso

Robi42 2 sett fa su tio
Risposta a pag
Non moriranno senza cellulare. A scuola per urgenze si può chiamare il genitore dalla segreteria, come facevamo noi. Sarebbe ora che qualcuno facesse disintossicare questi giovani dai cellulari visto che tanti genitori non lo fanno. Anzi, sarebbero da disintossicare prima i genitori. 😉

littli 2 sett fa su tio
Risposta a pag
Ne sono invece orgogliosa.

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a pag
Pag, dire “io non me ne vanterei” perché qualcuno ammette di usare il cellulare liberamente è una risposta da vecchio libretto morale. Se uno lo usa con rispetto, silenzioso e senza disturbare nessuno, che fastidio ti dà? La tecnologia non è una colpa. Lo diventa solo se ci si ostina a non capirla.

pag 2 sett fa su tio
Risposta a Ponzz
Allora sei tu che proprio nn vuoi capire e neghi l'evidenza dei fatti. Io il cellulare ce l'ho, lo uso quando lo posso usare e nn quando non interfersisce nei miei compiti quotidiani che era prima la scuola e ora il lavoro, puoi stare qui a sciorinarmi 1000 spiegoni ma si evince che le tue teorie non hanno basi , la teconologia a scuola c'e' , ed e' nella sala di informatica. Per il resto nn serve, serve attenzione e impegno, nn scrollareil cellulare.

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a pag
Guarda, prima di tutto: "scrollareil" non esiste. Si scrive "scrollare il", due parole separate. Secondo: nessuno sta dicendo che bisogna stare col telefono in mano mentre l'insegnante spiega. A scuola si deve ovviamente ascoltare, studiare e partecipare. Ma una volta finita la lezione, usciti da scuola, ognuno è libero di gestire il proprio tempo come vuole. Non siamo bambini da controllare 24 ore su 24. Il punto è che non è lo strumento il problema, ma l’uso che se ne fa. Se uno lo usa male, va educato, non trattato come un criminale.

pag 2 sett fa su tio
Risposta a Ponzz
forse dovresti prendere una boccata d'aria , sei fuori topic e continui... secondo me hai un negozio di smartphones...

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a pag
Pag, quando si finisce a dire “vai a prendere una boccata d’aria” e a ipotizzare che uno “abbia un negozio di smartphones”, è chiaro che si è finiti gli argomenti. Il mio commento era perfettamente in topic, perché ho citato proprio ciò che l’articolo dice: Fonio parla del tragitto casa-scuola, non solo delle ore in aula. Se tu non l’hai letto o non l’hai capito, non è un mio problema. E no, non vendo telefoni. Ma se li vendessi, sarei almeno uno che la tecnologia la conosce e non la demonizza per partito preso. Al contrario di certi commenti che sembrano più sfoghi da bar che opinioni ragionate.

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a Robi42
Robi42, “disintossicare” i giovani? Ma da cosa, da un oggetto che usano per comunicare, informarsi, organizzarsi, studiare, vivere nel 2025? Forse servirebbe prima disintossicare certi adulti dalla convinzione di sapere tutto solo perché “ai miei tempi…”. Se uno ha cresciuto figli senza insegnargli a usare bene il telefono, il problema non è il telefono.

littli 2 sett fa su tio
Risposta a Ponzz
A scuole ai miei tempi ero in prima fila a fare i cruciverba intanto che ascoltavo il prete parlare o altri docenti.

pag 2 sett fa su tio
Risposta a littli
si vedono i risultati

littli 2 sett fa su tio
Risposta a pag
Avevo sempre belle note . L'ascoltare e l'attenzione c'erano ma non riuscivo a stare ferma con le mani, da piccola alle elementari avevo sempre una matita e un foglio che pasticciavo intanto che ascoltavo la maestra.

Ponzz 2 sett fa su tio
Da studente che ha terminato le scuole dell'obbligo due anni fa, trovo questa proposta assolutamente ingiusta. Posso capire che un certo tipo di regolamentazione possa avere senso nelle scuole elementari, ma già dalle medie in poi non vedo perché la scuola debba interessarsi a cosa faccio durante il tragitto casa-scuola. Finché non mi trovo all'interno dell'istituto scolastico, non vedo perché non dovrei poter utilizzare il telefono. Per esempio, alle mie scuole medie non era consentito usare il telefono durante la ricreazione perché eravamo in territorio scolastico, e su questo ero pienamente d'accordo. Ma una volta fuori, ritengo sia mio diritto usare il telefono come voglio. Inoltre, riguardo agli episodi di cyberbullismo, non avvengono solo nel tragitto casa-scuola: possono verificarsi anche a casa o in qualsiasi altro momento. Quindi vietare l’uso del telefono fuori dalla scuola non risolverebbe davvero il problema.

bledsoe 2 sett fa su tio
Risposta a Ponzz
Magari manca un po' di distacco nel valutare le cose a 16 /17 anni come sembra avere. Quando avrà dei figli vedrà le cose differentemente. Che una cosa sia diritto di mio figlio lo decido io, almeno finché si siede a tavola e dorme a casa mia.

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a bledsoe
Mi fa un po’ sorridere l’idea che a 16 o 17 anni non si possa avere un’opinione valida solo perché non si hanno ancora dei figli. Come se l’unico modo per capire qualcosa fosse aspettare di diventare genitori. A questo punto, allora, nessun ragazzo dovrebbe mai parlare di scuola, visto che i figli mica ce li ha. Io parlo da chi ci è appena passato, non da uno che guarda da fuori. E francamente, sentirmi dire che non ho abbastanza "distacco" fa un po’ comodo a chi vuole sminuire un punto di vista solo perché non lo condivide. Poi, che lei decida cosa è giusto o sbagliato per suo figlio, è un suo diritto e non lo metto in discussione. Ma qui si parla di un divieto generalizzato, che riguarda tutti, anche figli che non sono i suoi. E in una società civile, anche chi non ha figli ha tutto il diritto di dire la sua soprattutto se è tra quelli che vivranno direttamente le conseguenze di certe scelte.

Maverik 2 sett fa su tio
L’ho già scritto una volta, i miei figli hanno frequentato una scuola dove il cellulare era proibito. In caso di necessità sono stato chiamato dalla segreteria. Finito l’orario di scuola potevano avere accesso (non nel nostro caso perché non glielo abbiamo comperato fino a 14 anni). Risultato: hanno un mucchio di amici, non sono stati isolati o bullizzati … perché per tutti i compagni era così. Sto parlando di 5/6 anni fa e non “ai nostri tempi “

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a Maverik
non è che hanno evitato i bulli grazie al fatto di non avere il cellulare... cosa vuol'dire, se si possiede un cellulare si viene automaticamente bullizzati 😂😂

pag 2 sett fa su tio
Risposta a Ponzz
veramente intendeva il contrario, evidentemente lei lo ha usato troppo il cellulare

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a pag
Pag, magari l’ho usato troppo... oppure ho solo letto bene quello che Maverik ha scritto. Perché, oggettivamente, il suo commento lascia intendere che grazie al divieto del cellulare i figli non sono stati isolati o bullizzati, come se le due cose fossero collegate in modo diretto. Mi pare quindi legittimo domandarsi cosa c'entri davvero il possesso di un telefono con il subire bullismo. Perché se bastasse vietare un oggetto per risolvere un problema sociale, vivremmo in un’utopia. Se invece lei ha una lettura più chiara del pensiero di Maverik, ben venga: spieghi pure senza cadere nella solita frecciatina personale. La discussione migliora quando si risponde con argomenti, non con battute.

pag 2 sett fa su tio
Risposta a Ponzz
Ok allora te lo spiego meglio, I FIGLI PUR NON AVENDO I CELLULARI NN SONO STATI BULLIZZATI o ISOLATI, riferito a chi sostiene che oramai tutti i ragazzini posseggono un cellulare e chi nn lo possiede potrebbe essere quindi discriminato e isolato. Adesso e' piu' chiaro?

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a pag
Risposta a pag Pag, grazie per la spiegazione, ma confermi esattamente quello che ho detto io. Il punto è proprio lì: si sta facendo passare il messaggio che l’assenza del cellulare protegga automaticamente da bullismo o isolamento. È un collegamento forzato, e sinceramente ingenuo. Il bullismo nasce da dinamiche sociali, non da un oggetto. Se bastasse vietare un telefono per crescere ragazzi sereni, saremmo già in paradiso. E già che ci siamo: la prossima volta, prima di insinuare che qualcuno “ha usato troppo il cellulare” per giustificare un fraintendimento tuo, prova almeno a rispondere con rispetto e senza scivolare nella battutina passivo-aggressiva. Le discussioni migliorano quando si ragiona, non quando si lanciano frecciatine da tastiera.

pag 2 sett fa su tio
Risposta a Ponzz
Le discussioni migliorano quando si capisce di cosa si sta parlando, quindi nn e' il tuo caso.

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a pag
Pag, se l’unico modo che hai per rispondere è attaccare la persona e non le idee, allora stai solo dimostrando il mio punto. Io ho argomentato, citato l’articolo, e spiegato con calma. Tu sei passata subito al “non è il tuo caso”. Se una discussione ti dà fastidio solo perché qualcuno non la pensa come te, forse è meglio prenderla davvero quella boccata d’aria. Ma non per me.

rubinuvi 2 sett fa su tio
Pienamente d'accordo. E se qualche genitore vuole proprio poter contattare sempre i propri figli o viceversa, ci sono anche i normalissimi vecchi cellulari (telefonate e sms). Non serve lo smartphone per contattare un figlio!

gp46 2 sett fa su tio
Risposta a rubinuvi
Pensa alla tragedia se non possono mandare/ricevere le faccine...giornata rovinata :-D

Golf67 2 sett fa su tio
Risposta a rubinuvi
D'accordo. Ma come si vede da certi commenti è difficile accettare certe situazioni e certe decisioni. Ormai il genitore vuole il controllo su tutto ed è pura disposto a pagare un abbonamento natel piuttosto avere discussioni con i figli. Magari anche solo per chattare e scambiare foto con compagni. Chiediamo appunto ai figli se gli fa piacere essere continuamente contattati o controllati dai genitori. Genitori attuali senza memoria della propria giuventù...

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a rubinuvi
Capisco il punto, ma non credo che la soluzione sia così semplice. Da ex studente, posso dire che lo smartphone è diventato uno strumento utile anche al di fuori delle telefonate o degli SMS. Serve per orientarsi, comunicare rapidamente, accedere a informazioni importanti e, se usato con buon senso, non è per forza un male. Tornare a vecchi cellulari potrebbe sembrare una buona idea a chi osserva la situazione da fuori, ma oggi la realtà è più complessa: viviamo in una società digitale, e piuttosto che vietare, sarebbe più utile educare a un uso consapevole. Vietare l’uso dello smartphone anche fuori dall’istituto scolastico rischia solo di spostare il problema, non risolverlo.

gp46 2 sett fa su tio
Starebbe ai genitori spiegare ai figli che lo smartphone a scuola non é strettamente necessario, come anche il decidere che con l'età di scuola elementare questo apparecchio é forse il caso di non comperarlo ancora. Quando nostro figlio era piccolo, in pizzeria portavamo le carte da uno, per passare il tempo in attesa del pasto, non é mai stato necessario piazzargli uno schermo davanti al naso.....certo che se i primi a farlo sono i genitori, diventa tutto piu' difficile...

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a gp46
Portare le carte da Uno è sicuramente una bella idea, ma non è che funzioni per ogni situazione, sempre e ovunque. È facile dare lezioni di genitorialità in retrospettiva, ma oggi i contesti sono molto più complessi. Lo smartphone non è solo “uno schermo davanti al naso”, è anche uno strumento utile se usato con criterio. E sì, sta anche ai genitori educare... ma questo non giustifica l’imposizione di divieti assoluti da parte delle scuole, come se tutti partissero dalle stesse condizioni e con gli stessi bisogni.

GabrieleC 2 sett fa su tio
Spesso non mi trovo d'accordo con Fonio, ma qui ha perfettamente ragione. La situazione è diventata insostenibile, quindi sono necessarie misure drastiche. In caso di, motivato, bisogno i genitori possono contattare la direzione della scuola.

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a GabrieleC
Capisco che la situazione preoccupi, ma non sono convinto che misure drastiche siano davvero la soluzione migliore. Da ex studente, so che esistono già regole chiare sull’uso del telefono all’interno degli istituti, e spesso vengono rispettate. Estendere il divieto anche al tragitto casa-scuola o oltre rischia di diventare un’ingerenza eccessiva nella vita privata degli studenti e delle famiglie. È importante trovare un equilibrio: la scuola deve certamente educare e proteggere, ma non può sostituirsi totalmente al ruolo dei genitori né limitare ogni forma di autonomia.

littli 2 sett fa su tio
Risposta a Ponzz
Sinceramente quello che fa uno studente prima di arrivare a scuola e dopo finita la scuola non sono cavoli della scuola e il volerlo fare viola la privacy della persona.

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a littli
è quello che penso anche io

Stilton 2 sett fa su tio
Avrebbe più senso insegnare come, quando e perché usare il dispositivo. I bambini apprendono e capiscono, ma bisogna dare a loro anche il buon esempio!

Equalizer 2 sett fa su tio
Risposta a Stilton
Non funziona, il telefono è come una slot machine ti da sempre numeri nuovi e l'essere umano è curioso di principio quindi c'è sempre una ragione per vedere qualcosa di nuovo. I bambin/giovani sono curiosi per natura e hanno meno comprensione per delle regole su qualcosa che non sembra fare del male a nessuno, quindi molto è difficile creare regole rispettabili. Sono sempre stato uno che dice che c'è un'intera gamma di colori fra il bianco ed il nero, ma per questo argomento mi viene difficile proporre gli altri colori.

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a Equalizer
Capisco il tuo punto, ma non credo che "non funziona" giustifichi un divieto totale. È vero che la tecnologia può creare dipendenza, ma lo stesso si potrebbe dire per tanti altri stimoli presenti nella nostra vita. Anche per questo serve educazione, non censura. Se ci arrendiamo dicendo che “è troppo difficile” dare delle regole, allora stiamo abdicando al nostro ruolo educativo. Vietare qualcosa perché non siamo capaci di gestirlo non è una vera soluzione, è solo un modo per spostare il problema altrove.

Mat78 2 sett fa su tio
Assolutamente d'accordo, i bambini sono in balia della tecnologia.

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a Mat78
Certo, meglio togliere tutto piuttosto che fare lo sforzo di educare, no? Se i bambini sono "in balia della tecnologia", forse è perché nessuno si è preso davvero il tempo di insegnare loro come gestirla. Ma sì, molto più semplice vietare e pensare che il problema sia risolto così, almeno si ha la coscienza a posto… per un po’.

littli 2 sett fa su tio
Una grandissima fesseria

Golf67 2 sett fa su tio
Risposta a littli
L'abbiamo capito grazie.

Mat78 2 sett fa su tio
Risposta a littli
Chi da in mano gli smartphone ai bambini? Si, hai ragione.

littli 2 sett fa su tio
Risposta a Mat78
Non ho figli, ma gli darei tranquillamente il telefono in mano, senza nessun problema.

gaucho64 2 sett fa su tio
Bravo Giorgio Fonio, sei una bella persona oltre che a essere un bravo politico, vicino alla gente e sensibile ai giovani. Continua così 👍

littli 2 sett fa su tio
Non venite a cercare la mia firma. Perché sono contraria al divieto.

Blobloblo 2 sett fa su tio
Risposta a littli
Sei già annebbiata da un pezzo

littli 2 sett fa su tio
Io non firmerò di sicuro. Perché contraria ad ogni divieto che concerne la sfera privata di una persona. Inoltre non sta alla scuola contrastare le decisioni della famiglia se questa vuole che il figlio usi il cellulare.

Golf67 2 sett fa su tio
Risposta a littli
Si può fare anche senza la sua firma. La scuola non è una sfera privata e a scuola i divieti ci sono sempre stati, anche peggiori che per un cellulare. Ovvio il diaologo e i casi particolari avantutto, però certi ragionamenti di Fonio sono supportati da fatti e non fanno una piega.

bledsoe 2 sett fa su tio
Risposta a littli
Immagino sia contraria anche al divieto di farsi le pere a scuola. Non sta alla suola decidere.

littli 2 sett fa su tio
Risposta a Golf67
Si quando una allieva alle elementari era bullizzata da un'insegnante e gli altri insegnanti non facevano nulla per impedire la cosa. Cosa che mi è successa da bambina. Meglio il cellulare che certi insegnanti.

Golf67 2 sett fa su tio
Risposta a littli
Mi spiace per lei, ma questo non credo che con un cellulare a scuola si possa risolvere un simile problema. O vuole che i ragazzi filmino le lezioni per poter denunciare eventuali bullizzazioni??? Ci pensi bene prima di rispondere.

Mat78 2 sett fa su tio
Risposta a littli
Vedo che non si è più ripresa...

littli 2 sett fa su tio
Risposta a Golf67
non sarebbe un male.

littli 2 sett fa su tio
Risposta a littli
Ribadisco non sarebbe stato male se lo avessi avuto a quel tempo il telefonino avrei sicuramente filmato l'insegnante per farla smettere di farmi del male.

Maverik 2 sett fa su tio
Non sono un grand sostenitore di Fonio ma stavolta ha pienamente ragione. Inoltre vorrei sapere perché un genitore dovrebbe aver bisogno di contattare i figli in qualsiasi momento della giornata…

bledsoe 2 sett fa su tio
Risposta a Maverik
Una delle libertà maggiori per i miei figli è il non essere rintracciabili da noi genitori.

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a Maverik
Giusta domanda: magari perché viviamo nel 2025, non nel 1980? I motivi possono essere tanti — imprevisti, cambi di programma, semplici rassicurazioni. Non si tratta di "contattare in qualsiasi momento" per capriccio, ma di avere una possibilità in più, nel rispetto dei limiti scolastici. Il punto è che uno strumento, se usato con intelligenza, non è un problema. Lo diventa solo quando si sceglie di vietarlo a prescindere, invece di educare a usarlo bene.

pag 2 sett fa su tio
Risposta a Ponzz
Il cellulare a scuola non serve, hanno gia la strumentazione adeguata compresa quella informatica e internet per quel che necessita i loro programmi di studio, quindi il cellulare appartiene esclusivamente alla sfera privata e se lo guardano a casa. Punto

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a pag
Pag, nessuno ha mai detto che il cellulare debba servire per lo studio a scuola. Infatti, io stesso ho scritto "nel rispetto dei limiti scolastici". Il punto non è portarlo in aula e usarlo durante le lezioni, ma avere la possibilità di tenerlo spento o nello zaino, per essere reperibili fuori dall'orario o in casi eccezionali. Dire semplicemente "appartiene alla sfera privata e se lo guardano a casa. Punto" non è un argomento, è chiudere la discussione senza affrontarla. Ma la realtà, piaccia o no, è più complessa di un "punto". E come ogni strumento, anche un cellulare può essere gestito con buon senso, non solo con divieti assoluti.

pag 2 sett fa su tio
Risposta a bledsoe
a scuola?? basta chiamare per rintracciarli

bledsoe 2 sett fa su tio
Risposta a pag
No, nel tempo libero. Quando escono e vanno in giro con gli amici.

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a pag
Pag, è proprio questo il punto che sembra sfuggire: non tutto ruota attorno alla scuola. Il cellulare non serve solo tra una lezione e l’altra, ma nel tempo libero, quando un ragazzo è in giro, magari dopo essere uscito da scuola, in una situazione imprevista o semplicemente per sentirsi autonomo ma comunque in contatto. Dire "basta chiamare a scuola" va bene durante l’orario scolastico ma quando finisce? I figli non vivono sotto una campana di vetro, e controllarli 24/7 non è educare, è sorvegliare. Una sana libertà, come dice Bledsoe, insegna responsabilità molto più di qualunque divieto assoluto. Se davvero pensiamo che togliere un telefono sia la soluzione, stiamo solo rinviando i problemi. E magari insegnando ai ragazzi a nascondere invece che a gestire.

pag 2 sett fa su tio
Risposta a Ponzz
mi scusi eh ma allora e ' lei che sta rispondendo ad un altro articolo, qui si tratta di CELLULARE A SCUOLA , e io commentio quello.

pag 2 sett fa su tio
Risposta a bledsoe
l'articolo parla di CELLULARE A SCUOLA, nn nel tempo libero. Rilegga

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a pag
Pag, l’articolo non parla solo del cellulare “durante le lezioni”. Lo dice chiaramente lo stesso Fonio nell’intervista: «Rispetto a quanto accade in aula, c'è sempre un prima e c'è sempre un dopo. C'è un tragitto tra casa e scuola, e viceversa. È in un simile contesto che si verificano tanti episodi di cyberbullismo». Quindi no, non sto “rispondendo a un altro articolo”. Sto leggendo esattamente questo. E proprio perché l’iniziativa prende in considerazione l’intero arco della giornata scolastica, compreso il tragitto da e verso scuola, ha senso discutere anche del fuori aula. Il problema, come vedi, non si limita al “guardare il cellulare a casa”. Quindi continuare a ripetere “a scuola non serve, punto” non solo è riduttivo, ma ignora completamente ciò che l’articolo stesso evidenzia. Vuoi vietarlo? Bene, parliamone. Ma almeno facciamolo affrontando l’intero contesto, non tagliando tutto con un “punto” e via. La complessità non si risolve a colpi di slogan.

pag 2 sett fa su tio
Risposta a Ponzz
Vedo un po' di analfabetismo funzionale, l'articolo parla di "raccolta firme per il divieto di portare il cellulare alle scuole elementari e medie", quindi rilegga con attenzione. Grazie.

Ponzz 2 sett fa su tio
Risposta a pag
Pag, ti ringrazio per la lezioncina sul titolo dell’articolo, ma è proprio perché si parla di divieto di portare il cellulare a scuola che la questione si estende oltre l’aula. Se a un ragazzo viene proibito di portarlo, significa che non può averlo con sé nemmeno durante il tragitto casa-scuola. Dove lo dovrebbe lasciare, secondo te, in un armadietto invisibile all’ingresso? In mezzo alla strada? Fonio stesso nell’articolo lo dice chiaramente: «C’è un tragitto tra casa e scuola, ed è in quel contesto che si verificano tanti episodi di cyberbullismo». Quindi no, non si parla solo di “in classe” o “durante la lezione”. Si parla della presenza fisica del telefono durante tutta la giornata scolastica, e questo include i momenti in cui i ragazzi sono in giro. Fingere che questo non esista è proprio quello che non serve se vogliamo parlare seriamente del problema. Ma tranquilla, la funzionalità nella lettura io ce l’ho. È la volontà di affrontare la realtà senza slogan che manca ad altri.
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