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ARBEDO-CASTIONE

Dove i gioielli prendono vita

Dal laboratorio fai da te, all'apertura della sua bottega. Naomi Dioli racconta l'arte e la maestria dell'essere un'orafa
Dove i gioielli prendono vita
tio.ch/Davide Giordano
Dove i gioielli prendono vita
Dal laboratorio fai da te, all'apertura della sua bottega. Naomi Dioli racconta l'arte e la maestria dell'essere un'orafa

ARBEDO-CASTIONE - Tutto ha avuto inizio in una piccola stanza adibita a laboratorio nella casa in cui viveva. È lì che Naomi Dioli ha mosso i suoi primi passi. O, meglio, tra quelle quattro mura ha iniziato a forgiare, fresare e lucidare oro e pietre preziose per dare così vita ai suoi primi gioielli, messi poi in vendita tramite i canali social.

«Fin da subito, dopo aver concluso l'apprendistato mi sono resa conto di voler realizzare i miei gioielli. Avevo tante idee da sviluppare e molte ne ho ancora», racconta sorridendo ai microfoni di tio.ch. Facebook e poi Instagram, nel suo caso, sono stati un valido aiuto, la sua finestra sul mondo. «Nel giro di poco tempo le richieste e l’interesse da parte delle persone sono cresciuti. Ecco perché ho deciso di fare il salto di qualità», aprendo a due anni di distanza una vera bottega, in via Cantonale 5 ad Arbedo-Castione. Qui Naomi, 36 anni, realizza gioielli fuori dall'ordinario.

tio.ch/Davide Giordano

Ideare, forgiare, saldare, limare. Sono tutti passaggi che richiedono una grande maestria. Da Dominò Orafa si fa tutto ancora a mano, adoperando «i vecchi attrezzi del mestiere: lime, pinze, lucidatrice, micromotore, frese…» per realizzare quanto richiesto dai clienti. Tra le materie prime più usate c'è quasi sempre l’oro. In tutte le sue "sfumature" «giallo, bianco, rosa. Sta tornando persino l’oro rosso», precisa. Ad aiutarla nella sua opera, da otto anni a questa parte, c’è Lisa, anche lei orafa: «Abbiamo svolto l'apprendistato nella stessa oreficeria, ma il caso ha voluto che non ci incontrassimo mai prima della sua assunzione».

tio.ch/Davide Giordano

I tempi necessari perché un gioiello personalizzato diventi realtà? «In generale due settimane - dice -. Concretamente però bisogna capire di che si tratta: alcuni gioielli sono molto complessi e richiedono fino a un mese di tempo. La soluzione migliore, qualora si desideri un anello o una collana ad hoc, rimane quindi quella di muoversi in anticipo, persino di due mesi».

Quello dell'orafo è un lavoro affascinante: l'unico in grado di intrecciare la storia di una vita con un gioiello, cesellando e incidendo la creatività del mastro orafo in un pezzo unico. Purtroppo però queste figure stanno scomparendo. La professione è forse poco pubblicizzata? «Alla fine delle superiori non sapevo nemmeno dell'esistenza di questo mestiere - ci confida Naomi - Finchè, un giorno, sul sito dell'orientamento cantonale non l'ho trovato. Non avevo nemmeno idea si potesse fare una scuola per imparare a realizzare gioielli personalizzati. Ecco, forse, andrebbe pubblicizzato di più questo lavoro. E i primi che dovrebbero farlo conoscere alle nuove generazioni siamo proprio noi».

E conclude: «Per me è il mestiere più bello del mondo: non c'è limite a quello che posso creare, grazie alle mie mani, alla mia testa», senza tralasciare il suo cuore.





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