Giovanni Frapolli teme per l'inaugurazione della slittovia, ma anche per il futuro del settore turistico.
Dalle zone periferiche «che sembrano cimiteri», al rischio di una «catastrofe economica». L'imprenditore è un fiume in piena.
BOSCO GURIN - È una slittovia tortuosa quella di Bosco Gurin. E non parliamo solo del chilometro di binario che scenderà dal pendio di Rossboda, ma dall’intero progetto. La situazione attuale rischia di "far slittare" ulteriormente - era già prevista per la scorsa estate - l’apertura di una struttura voluta per dare un nuovo input turistico al villaggio Walser e che permetterà di attirare visitatori sulle quattro stagioni.
Per poter essere inaugurata - spiega il proprietario degli impianti Giovanni Frapolli - l’attrazione deve essere prima collaudata da una ditta francese specializzata. Cosa che però non può essere fatta nelle prossime settimane. Almeno fino ad agosto, verosimilmente, niente slittovia. Discorso simile per la zipline, «un altro elemento che darà forza a tutta la Vallemaggia, non solo a Bosco Gurin», sottolinea.
Situazione «drammatica» - Si parte dai ritardi nella realizzazione della slittovia e con Frapolli si arriva rapidamente al futuro del turismo ticinese nel suo insieme. E l’imprenditore non le manda certo a dire. La situazione è infatti già ora «drammatica», non solo a Bosco Gurin. «Se non ci diamo una mossa gireremo da soli nelle piazze. Dobbiamo investire ancora di più rispetto al passato, recuperando il tempo perso con strutture ricettive e servizi all’avanguardia».
Catastrofe economica - Il pensiero di Frapolli va oltre l’emergenza coronavirus. «Finora non sono stato polemico per rispetto di questa catastrofe e perché prima bisognava pensare agli anziani e ai morti. Ma ora bisogna darsi una mossa altrimenti la catastrofe sarà anche economica». Il problema però è che i politici «un giorno dicono nero e un giorno dicono bianco». «Come si può pianificare qualcosa? Stanno mettendo in ginocchio quanto hanno costruito i nostri predecessori in 100 anni».
Dov’è la politica? - L’imprenditore è un fiume in piena. «Non si può più pensare solo all’inverno e mettersi a piangere se non arriva la neve. Bisogna lavorare sulle quattro stagioni per creare un indotto che vada a beneficio di tutti». Quello che Frapolli sta tentando di fare con la slittovia e la zipline. «Ogni tanto mi chiedo, perché lo faccio? Perché bisogna mantenere in vita quel poco che c’è ancora. Ma dov’è la politica? Dove sono i Comuni?», si chiede.
I buoni non bastano - Una prima risposta è stata data ieri, con il progetto “Vivi il tuo Ticino” che prevede sconti per i residenti in alberghi e ristoranti. Una misura vista con scetticismo da Frapolli: «È un incentivo, certo. Ma è inutile dare i buoni ai clienti se poi trovano le strutture ricettive chiuse. Lo Stato deve promuovere il turismo, ma deve anche dare un segnale concreto ad albergatori e ristoratori. Non con prestiti che prima o poi vanno rimborsati, ma con aiuti a fondo perso».
Formare i giovani - Accoglienza e turismo che passano anche dai collaboratori presenti sul territorio: «Oggi trovare dei giovani cuochi e camerieri è molto complicato. Ma se vogliamo essere professionali dobbiamo chinarci su questi temi e investire sulla formazione. Aiutando gli albergatori che hanno ancora voglia e il coraggio di tenere aperto un albergo o d'investire nelle zone periferiche. Che a volte sembrano dei cimiteri».
Nonostante le difficoltà, l’imprenditore «è più determinato che mai». Anche perché la stagione invernale, nonostante sia terminata anticipatamente, è andata molto bene: «Fossero tutte come quella di quest’anno, firmo ora. È stato un inverno da incorniciare».
Il turismo e annessi, è un settore troppo vulnerabile, sempre la solita zuppa per restare in tema di cuochi. Le crisi, quelle vere hanno anche un pregio, quello di evidenziare enti, aziende,start up, o persone che sono meritevoli e indispensabili.
sciur farpolli: chi te lo fa fare?...i sussidi milionari!!
Per il giornalaio: in Svizzera la "zip line" si chiama tirolese
Io mi aspettavo che in caso di bisogno, le famiglie ricche ticinesi corressero un aiuto della popolazione, non il contrario.
i politici stanno mettendo in ginocchio quanto hanno costruito i nostri predecessori in 100 anni (e non solo in merito all'economia). Questo è vero, eccome! Eh già, bisogna sempre ricordarsi che loro (i politici) toccano sempre i soldi altrui mentre le loro retribuzioni e le loro (laute) pensioni sono comunque sempre assicurate...
eh certo... per il padron Frapolli è difficile trovare schiavi cuochi e camerieri a quattro soldi, rifornirsi di frontalieri è diventato complicato.
Ogni tanto, una persona con la testa sulle spalle e grandi idee, c'è, non posso che concordare su tutto...qui dormiamo ancora pensando di essere il posto più bello del mondo e che basta offrire polenta e boccalino per far arrivare la gente...girate, un po' il mondo, neanche tanto eh? basta anche intorno al nostro Paese, per scoprire che non siamo gli unici e che, anzi, gli altri sono avanti anni luce. Un esempio su tutti sicuramente la zona del lago di Garda, ma, con orgoglio aggiungo anche la mia martoriata Bergamo e dintorni anche se sicuramente meno rispetto a Garda.
Il Ticino, in ambito turistico si punta unicamente sulle famiglie. Così facendo si sono rimossi gradualmente tutte le attrattive per i giovani, oggi all'una di notte le città sembrano un cimitero, anche in estate. Non c'è la minima diversificazione nel mercato, il che significa che il giorno che le famiglie molleranno il Ticino, tutto il settore crollerà. Non c'è la minima tolleranza da parte dei comuni per bar e discoteche, non c'è la minima movida, non si percepisce voglia di vivere fra le vie delle città e dei paesi. Quindi chi andrebbe a far vacanza in un posto deprimente? I giovani non vengono già, le famiglie se ne accorgeranno entro qualche anno.
Almeno si posizionasse un bel SOLE, come il nome della piazza...
Lascia stare va ;-D¶ La politica non ha la minima concezione dei bisogni della gente, sopra tutto in ambito turistico. Non è possibile che in un intero cantone non ci sia nemmeno un'area adibita a concerti ed eventi. Sono sempre in ritardo su tutto. Inoltre i comuni non permettono la minima iniziativa. Io porto sempre l'esempio di una vesta in altissima Vallemaggia, letteralmente in cima, dove si è chiuso baracca all'una di notte perché il comune non permetteva di più. Nel mio paese ho dovuto prolungare la festa in maniera abusiva perché ci avevano imposto di chiuder baracca alle 00:30, quindi me ne sono assunto le responsabilità (nulle ovviamente essendo tutti di paese). Il fatto è che se vuoi fare qualcosa, hai già i comuni a remarti contro ancora prima d'iniziare, il ché è sconcertante.
Mattia fattene una ragione. La Svizzera deve apparire al mondo e anche all'interno dei propri confini come un paese candito, puro, dove tutto è sotto controllo e la gente vive felice come Heidi su monti. Un paese noioso per anziani. Questo è e deve essere l'immagine dell'Elvezia agli occhi del mondo. Quindi se vuoi divertirti, appena si potrà, varca il confine...
Faccio anche notare che il turismo punta unicamente alle famiglie come se i giovani fossero tutti mer.... Diciamo che se non vengono nemmeno per qualche giorno in vacanza, come si può pretendere che ci restino 356 giorni all'anno per viverci?
356? quindi per 9 giorni ci restano... ;o) scherzo...ma infatti, però, onestamente, anche per le famiglie non è che ci sia tanto da offrire, guarda la zona del lago di Garda... e non mi si venga a dire che qui non si può, perchè volere è potere...
Certo che installare la slittovia... Gran novità... Il percorso sugli alberi quando?
Aiuti a fondo perso? Ci aiuti lei Sig. Frapolli.
Parliamo anche del milione e passa che il Cantone regala a Bosco Gurin.Altro carrozzone mangiasoldi.
No perché solo per lui è un dramma! Tutti chi più chi meno siamo confrontati col medesimo problema. Certo è che se si continuerà a girare, accedere specialmente in luoghi chiusi, senza mascherine, con la massa di gente che è tornata a circolare, il contagio potrebbe riprendere. Ma sembra che qui molti pensino di essere immuni da tutto ciò. Vedremo.
Aiuti a fondo perso? É milionario, ci aiuti lei Sig. Frapolli. E se si chiedesse ancora perché lo fa, la risposta di sicuro non è "filantropia".