Il Ticino svela le carte

I numeri della trasparenza: in aumento le richieste di accesso a documenti ufficiali. Soprattutto nell'edilizia
BELLINZONA - Il Ticino gioca a "carte scoperte". Dal 2013, con l'entrata in vigore della legge sulla trasparenza, sono in continuo aumento le richieste di accesso a documenti ufficiali presentate da cittadini, aziende e Comuni. Carte che il Cantone può decidere di svelare, oppure no.
Nel rapporto sulla trasparenza 2019, pubblicato oggi dai Servizi giuridici del Consiglio di Stato, i numeri sono positivi. L'accesso al pubblico è stato negato soltanto nell'11 per cento dei casi. Le richieste esaudite in toto (86 per cento) o in parte (3 per cento) si attestato ad una percentuale «mai raggiunta prima». In generale le richieste sono aumentate (del 13 per cento) da 184 a 209 in un anno, come pure le consulenze, da 96 a 101.
I Comuni - si legge nel rapporto - rimangono il principale destinatario delle richieste d'accesso a documenti (81 per cento). Quest'ultime sono state evase nella grande maggioranza dei casi (78 per cento) entro 15 giorni.
I ricorsi al Tram per accesso ai dati sono calati (da 6 a 3) mentre sono pressoché stabili i ricorsi presentati alla Commissione cantonale sulla protezione dei dati, 10 in totale.
La maggior parte delle pratiche, si legge nel rapporto, riguardavano documenti relativi all'edilizia, privata e pubblica. Due richieste relative alla vicenda Argo1 sono finite sul tavolo della Commissione di mediazione indipendente (su 20 pratiche in totale, stabili rispetto al 2018).




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