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CEVIOIl grande nemico del lupo ora lancia il suo “cantore indignato”

13.01.20 - 14:54
Germano Mattei, responsabile di Montagna Viva, si è occupato della traduzione dal francese di una particolare opera dedicata a chi lavora nell’ambito dell’agricoltura alpina. Ecco il risultato
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Il grande nemico del lupo ora lancia il suo “cantore indignato”
Germano Mattei, responsabile di Montagna Viva, si è occupato della traduzione dal francese di una particolare opera dedicata a chi lavora nell’ambito dell’agricoltura alpina. Ecco il risultato

CEVIO – È il più grande nemico del lupo in Ticino. Lui si chiama Germano Mattei, valmaggese doc, ed è responsabile del movimento Montagna Viva. Nemico del lupo, ma amico della montagna. A tal punto da arrivare a fare tradurre dal francese all’italiano “Le berger Jean Veymont conteur indigné” di Patrice Marie. Un’opera particolare. Ecco dunque, “Il pastore Jean Veymont, cantore indignato”.

Mattei, cosa le è saltato in mente?
Nell’autunno del 2017 mi stavo preparando per partecipare a una conferenza a Grenoble sulla problematica dei “lupi ibridi”, ospite a Aigle in casa dell’amico Eric Erb. Notai sul tavolo quel libro e cominciai a sfogliarlo. Avevo conosciuto in Francia mesi prima il pastore-poeta savoiardo Patrice Marie al Convegno europeo sui grandi Predatori del Col du Glandon. Il suo atteggiamento particolare, persino un po’ istrionico, mi aveva colpito.

E dunque?
Mi ha colpito il forte attaccamento di Patrice Marie alle problematiche comuni sul futuro della montagna, sulla realtà, talvolta idilliaca e drammatica, del vivere e operare nelle regioni periferiche e alpine. Ho trovato i vari capitoli molto vicini al mio vissuto, alle mie idee. Mi sono immediatamente chiesto se non valesse la pena proporre questo libro alle nostre realtà. E di conseguenza tradurlo e stamparlo con la mia piccola casa editrice “la Genziana “.

Cosa accadde in seguito?
Ne parlai con Patrice a Grenoble e lui, inizialmente incredulo dell’interesse dimostrato al suo tomo, mi autorizzò nel procedere. Non è stato un percorso facile. Prima di tutto per trovare la persona che potesse tradurre il testo, scritto in modo particolare, con cadenze dialettali.

Come è riuscito a portare a termine la traduzione?
La svolta è stata nel conoscere la cuneese della Val Grana Anna Arneodo, laureata in lettere e dialettologia. Nella vita è attiva con la sua famiglia quale contadina, con un bio agriturismo. Da quelle parti si parla ancora una lingua galloromanza. Anna ha affidato alla giovane figlia Agnès, studentessa universitaria e nel contempo appassionata allevatrice, il compito di tradurre il testo. La loro vicinanza all’area e cultura francese, e al settore dell’allevamento, hanno portato ad una traduzione eccellente e interessante del libro di Patrice Marie.

A chi è rivolta questa pubblicazione e a quale scopo?
Lo scopo è divulgativo con una serie di racconti che riguardano il settore dell’allevamento, le sfide a fronte dei grandi predatori, dell’invadenza dei turisti e di coloro che vogliono speculare sulle risorse delle periferie. La pubblicazione può interessare tutti e sarà una piacevole lettura anche con toni sarcastici e umoristici.

Cosa si aspetta?
Il libro sposa la linea politica degli intenti di MontagnaViva. È un contributo per avvicinare l'opinione pubblica alle tematiche della montagna e del vivere in queste aree alpine.

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