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Operazioni "fasulle", neurochirurgo sotto inchiesta

In almeno quattro casi avrebbe operato in modo fittizio i propri pazienti. Una 70enne ad esempio si è ritrovata con un'incisione cutanea estranea all'intervento chirurgico dichiarato
Ti Press
Operazioni "fasulle", neurochirurgo sotto inchiesta
In almeno quattro casi avrebbe operato in modo fittizio i propri pazienti. Una 70enne ad esempio si è ritrovata con un'incisione cutanea estranea all'intervento chirurgico dichiarato
LUGANO - È un clamoroso caso di malasanità quello che starebbe emergendo in queste settimane e che è finito sul tavolo della magistratura (e della procuratrice Marisa Alfier). Come anticipa il Caffè, sotto la lente ci...

LUGANO - È un clamoroso caso di malasanità quello che starebbe emergendo in queste settimane e che è finito sul tavolo della magistratura (e della procuratrice Marisa Alfier). Come anticipa il Caffè, sotto la lente ci sarebbe un neurochirurgo che almeno in quattro casi - presumibilmente dagli ultimi mesi dello scorso anno alle prime settimane del 2019 - avrebbe effettuato delle operazioni "fasulle" in una struttura sanitaria privata del Luganese.

Casi che sono stati segnalati al Medico cantonale dal Civico di Lugano in quanto i pazienti in questione, si erano rivolti al Centro neurologico dopo che, nonostante gli interventi subiti, avvertivano gli stessi dolori persistenti che avvertivano prima delle "operazioni". Le virgolette sono però d'obbligo, perché in realtà i pazienti non venivano affatto operati.

In un caso, ad esempio, una paziente 70enne avrebbe dovuto essere sottoposta a una foraminotomia, ovvero un’operazione alla schiena per alleviare la pressione sui nervi compressi, che provocano forti dolori ai glutei e alle gambe. Ma stando agli esami effettuati alla fine dello scorso gennaio al Civico, la paziente non era affatto stata operata. Dalla risonanza magnetica non è risultato alcun intervento di foraminotomia.

L’operazione, stando agli specialisti del Neurocentro, non era mai stata effettuata, sebbene sulla schiena della paziente, ma non nel punto giusto, era stata praticata una piccola incisione. Insomma, un'incisione che nulla avrebbe a che fare con l'intervento chirurgico dichiarato.

Per questo il neurochirurgo è ora sospettato di lesioni gravi intenzionali. Bisognerà inoltre valutare, in base alle cartelle cliniche, se si è di fronte pure al reato di truffa ai danni delle casse malati e al reato di falsificazione di documenti e certificati. 

 

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