Il freddo rallenta ma non ferma le coltivazioni. Ora dominano le verdure resistenti alle basse temperature. La responsabile de Lortobio spiega cosa non deve mai mancare in un orto casalingo
SANT'ANTONINO - Grazie alla lunga e infinita estate quest’anno gli orti hanno continuato a produrre verdure per tutto ottobre. E solo l’ultima ondata di maltempo ha rappresentato il vero cambio di stagione. Ma gli orti continuano a fornire verdure, quelle più resistenti al freddo.
Un contributo che si ripercuote positivamente anche sulle economie domestiche, come spiega Chiara Buletti di Lortobio sul Piano di Magadino: «Avere un orto casalingo non va considerato solo come un hobby, ma è un modo per valorizzare i prodotti della terra imparando a non sprecare nulla. Posso assicurare che cambia totalmente il gusto poter assaporare i prodotti cresciuti con il nostro aiuto».
Lortobio è un progetto per la creazione e la gestione di un orto collettivo con il patrocinio della ConProBio, e chi ne fa parte vuole creare un luogo di pratica orticola biologica, in uno spazio d’incontro, dove capire e sperimentare l’importanza di curare la terra in modo collettivo, con una particolare attenzione alla valorizzazione delle specie rare, alla produzione di semi e alla salvaguardia della biodiversità.
Cosa non dovrebbe mancare in un orto casalingo? «Sicuramente - dice Chiara - le erbe aromatiche come la salvia, prezzemolo, rosmarino e il basilico, e se ci fosse un po’ di spazio che avanza, si potrebbe pensare ad una bella pianta di pomodori o a dell’insalata». Nel video, che accompagna la visita di Tio/20Minuti a Lortobio, Pierluigi Zanchi, anche lui come Chiara responsabile delle attività pratiche di questa iniziativa, fornisce una ricetta per un minestrone di stagione fatto esclusivamente con verdure colte dal loro orto.