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CANTONEAbusi dei titoli universitari, il TF dà ragione al Cantone

19.02.16 - 16:35
Il Tribunale Federale ha confermato la legislazione ticinese sulla protezione delle denominazioni universitarie
Abusi dei titoli universitari, il TF dà ragione al Cantone
Il Tribunale Federale ha confermato la legislazione ticinese sulla protezione delle denominazioni universitarie

BELLINZONA - Negli scorsi anni in Ticino è stato un gran fiorire di scuole che si fregiavano del titolo "universitario".

Nel 2015 tre istituti con sede nel Luganese e a Chiasso erano finiti sotto inchiesta per violazione della legge federale sulla promozione e sul coordinamento del settore universitario, ossia di aver abusato delle denominazioni protette quali «accademia», «universitario» e «alta scuola».

Venerdì pomeriggio è giunto dal Dipartimento dell'Educazione, della cultura e dello sport (DECS) un comunicato in cui si informa che «con una sentenza del 9 febbraio 2016 il Tribunale federale ha sostanzialmente confermato la legislazione ticinese sulla protezione delle denominazioni universitarie decisa dal Gran Consiglio e dal Consiglio di Stato nel 2013 e 2014».

Il Tribunale federale nella sua sentenza ha spiegato che «la legislazione federale non preclude ai Cantoni la facoltà di emanare prescrizioni particoalri in materia di denominazioni delle scuole univeritarie, come fatto dal Ticino». Un ricorrente sosteneva, invece, il contrario. È stata pure respinta la contestazione sulla tempistica con la quale i nuovi dispositivi di legge sono stati
applicati.

Dal Decs si apprende, inoltre, che «su un solo punto secondario il Tribunale federale non ha confermato un capoverso del Regolamento di applicazione, ritenendo non protetti i termini “campus” e “college”». Per il Decs, in tutti i casi, «si tratta di una mancata conferma del tutto marginale, che non modifica la sostanza del rafforzamento della protezione delle denominazioni universitarie voluta da Governo e Parlamento».

In Ticino, ricorda infine il Decs, «non è più possibile denominare offerte non riconosciute con i nomi “università”, “scuola universitaria”, “istituto
universitario”, “accademia”, “facoltà”, “ateneo”, "politecnico", "alta scuola", inclusi i termini omologhi o analoghi in altre lingue, contribuendo così a far chiarezza in questo delicato ambito a favore dei possibili interessati agli studi terziari».

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COMMENTI
 

Tarok 8 anni fa su tio
bene era ora che si mettesse fine a questo abuso..... adesso vediamo di occuparci di tutti gli immobiliaristi privi della necessaria licenza di fiduciario immobiliare che spudoratamente comprano e vendono senza che nessuno a bellinzona faccia i dovuti controlli.

Biagio 8 anni fa su tio
Risposta a Tarok
Hai ragione, ma sai bene che non sarà mai realizzato. Tanti hanno tanto di sito internet e non l'autorizzazione ad esercitare. Cose dell'altro mondo.
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