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VERSCIOI Clowns Sans Frontières mettono radici in Svizzera

04.01.16 - 06:08
Il progetto è in fieri ma c’è già una prima missione. Destinazione: Nepal
Foto www.cwb-international.org
I Clowns Sans Frontières mettono radici in Svizzera
Il progetto è in fieri ma c’è già una prima missione. Destinazione: Nepal

VERSCIO - È spuntato a Verscio il germoglio dell’associazione svizzera Clowns Sans Frontières. Il progetto è in fieri ma c’è già una prima missione. Destinazione: Nepal.

“Mi è sembrato incredibile che in un paese come la Svizzera, in cui ci sono tanti artisti di cuore e gente così generosa, non ci fosse Clowns Sans Frontières (Csf)”, confessa Paul Gomex, l’artista venezuelano a cui è balenata l’idea di destinare parte del suo master in Physical Theater alla creazione di questa realtà in Svizzera.

Ricco dell’esperienza maturata con l’associazione belga, il 34enne è infatti arrivato l’anno scorso alla Scuola Teatro Dimitri ben intenzionato a non mollare le missioni di Clowns Sans Frontières. “Sono stato
molto fortunato: ho trovato un grande sostegno nella scuola, specialmente nella persona di Corinna Vitale. Dopo 7 mesi di lavoro abbiamo già una rete di artisti interessati e dei progetti per l’anno prossimo. La principale difficoltà, però, è trovare i finanziamenti”, spiega il clown.

“L’idea è bellissima”, racconta la responsabile dei master, Corinna Vitale.  “Quando è venuto a presentarmi il progetto mi sono detta: se lui ha un cerchio di conoscenze che lo sostengono perché non provare a fondare Csf in Svizzera?!”.

Perché diventi un’associazione a tutti gli effetti i passi sono ancora molti, ciò non toglie che un viaggio è già alle porte: “Al momento ci sono una quindicina di interessati – continua Corinna  – il 9 gennaio Paul accompagnerà due artisti in Nepal, dove è già stato con Csf”.

Il progetto insomma è in piena evoluzione ma lo scopo, condiviso a livello internazionale, è ben chiaro: “Guarire lo spirito di chi si trova in situazioni disagiate, perché l’arte può essere un veicolo verso lo sviluppo e un aiuto prezioso per la resilienza delle popolazioni. Non c’è arte senza missione”, dice Paul e “la nostra è molto chiara: aiutare i bambini a ritrovare la loro infanzia.”

Nata dall’iniziativa del clown catalano Tortell Poltrona, Clowns Sans Frontières esiste ufficialmente dal dicembre del ‘94. Oggi conta 11 associazioni che operano in modo autonomo. La rete ha permesso nel corso degli anni di organizzare più di 5mila spettacoli in 36 paesi per oltre 2 milioni di persone, per la maggior parte bambini. Il loro lavoro è a stretto contatto con le Ong e le associazioni locali chiamate a garantire i generi di prima necessità. 

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COMMENTI
 

ibikeirule 8 anni fa su tio
“Mi è sembrato incredibile che in un paese come la Svizzera, in cui ci sono tanti artisti di cuore e gente così generosa, non ci fosse Clowns Sans Frontières" Scoperto l'Eldorado da mungere...
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