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TICINOIn aprile le mancò un voto: è arrivato ieri con gli interessi

24.10.11 - 17:18
Si infoltisce la delegazione di giovani in Gran Consiglio: Lara Filippini subentra a Pierre Rusconi, eletto in Consiglio Nazionale
archivio Ti-Press
In aprile le mancò un voto: è arrivato ieri con gli interessi
Si infoltisce la delegazione di giovani in Gran Consiglio: Lara Filippini subentra a Pierre Rusconi, eletto in Consiglio Nazionale

BELLINZONA - Un voto, un solo voto in più le avrebbe aperto le porte del Gran Consiglio. Lara Filippini, alle Cantonali di aprile, avrebbe avuto di che disperarsi: infatti mancò l'elezione per il minore degli scarti, raccogliendo 10'566 preferenze contro le 10'567 del collega di partito Eros Nicola Mellini. Non si è disperata e oggi, in qualità di prima subentrante, la giovane democentrista approda nel Parlamento cantonale grazie all'elezione in Consiglio Nazionale del suo presidente di partito, Pierre Rusconi.

Per quanto riguarda gli scarti minimi, le elezioni federali hanno fatto ancora meglio: se in aprile la situazione era di quasi parità, ora siamo di fronte alla parità perfetta: Monica Duca Widmer e Marco Romano hanno entrambi ottenuto 23'797 voti. Per dividerli occorrerà procedere al sorteggio o, eventualmente, al riconteggio delle schede. Trattandosi di una situazione unica e senza precedenti, le autorità sono ancora al lavoro per valutare la soluzione migliore da adottare.

Lara Filippini, quando lei si vide esclusa dal Gran Consiglio per un solo voto, pensò a chiedere la riconta dei voti?
"Avrei potuto chiedere la riconta delle schede, ma non l'ho presa in considerazione per rispetto del risultato scaturito dalle urne e per mantenere buoni rapporti all'interno del partito, per non creare malumori. Oggi non posso mettermi nei panni dei due pretendenti al seggio in Consiglio nazionale, ma la riconta dei voti è un'opzione che un candidato può legittimamente richiedere."

Ora che lei approda in Gran Consiglio, quali saranno le sue battaglie?
"Prima di iniziare qualsivoglia battaglia bisogna imparare da chi è già in Gran Consiglio. Poi le battaglie da condurre per il Ticino e i ticinesi sono tante, troppe da elencare."

Cercherà alleanze trasversali con altri giovani di altri partiti?
"Se la tematica è comune, le alleanze, o meglio le collaborazioni, non le escludo."

Tornando alle Federali, è soddisfatta dei risultati del partito e, in particolare, di Morisoli agli Stati?
"Personalmente sono pienamente soddisfatta sia del seggio conquistato al Nazionale, sia del risultato di Morisoli. Per quanto riguarda la candidatura di Morisoli non ci eravamo prefissati un obiettivo in particolare, sapevamo che sarebbe stata dura. Ma crediamo fermamente che possa farcela al secondo turno."

A chi ha rubato voti l'UDC?
"Non vorrei parlare di voti rubati a qualcuno, ma di un'espressione della popolazione ticinese di voler essere rappresentata da qualcuno che possa esprimere i problemi reali a Berna. Sovente c'è l'impressione che si batta poco il ferro dove è caldo. Essendo l'UDC il primo partito a livello nazionale, il deputato ticinese sarà sicuramente in buona posizione per condurre le nostre battaglie."

Di recente lei fondò la sezione ticinese di Nuova Patria Svizzera, movimento che raggruppa svizzeri di origine straniera vicini alle idee dell'UDC. Che riscontri ci sono stati?
"Nuova Patria Svizzera è una libera associazione creata da Yvette Estermann, consigliera nazionale lucernese di origine slovacca. Abbiamo creato la sezione ticinese il 29 agosto ma, a causa degli impegni della campagna elettorale, non abbiamo più potuto trovarci per elaborare dei progetti. Comunque contiamo già una quindicina di iscritti e intendiamo lavorare per dimostrare che l'integrazione è possibile se si rispettano le leggi e, soprattutto, se c'è la reale volontà di integrarsi. Con quale tipo di iniziative, starà agli aderenti deciderlo."


 

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