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BELLINZONAL'Ispettore sociale combatte gli abusi, primo rapporto

08.09.09 - 14:51
L'Ispettore sociale combatte gli abusi, primo rapporto

BELLINZONA - Il Governo ha preso atto con soddisfazione del primo rapporto di attività dell’ispettore sociale, presentato dall’Ufficio del sostegno sociale e dell’inserimento (USSI).

Questa nuova figura professionale è stata istituita nell’ottobre 2007 con due obiettivi centrali:
• prevenire e combattere gli abusi in ambito di assistenza sociale;
• migliorare la fiducia della popolazione nell’operato dell’Ufficio

Con il 2008 è stata quindi avviata l’attività della neo nominata ispettrice sociale che, dopo una preparazione di alcuni mesi, è divenuta operativa a partire da aprile. In particolare, i compiti dell’ispettore sociale sono così riassumibili:
• esaminare e chiarire la situazione di richiedenti di prestazioni che appaia equivoca o particolarmente complessa;
• indagare sulla situazione di utenti già beneficiari di prestazioni sulla base di interrogativi fondati sollevati dagli operatori socio-amministrativi dell’USSI oppure sulla scorta di indizi d’abuso consistenti e verificabili giunti da segnalazioni di terze persone o enti;
• creare e definire una rete di collaborazioni e di scambio di informazioni con i vari servizi coinvolti nelle indagini;
• preparare direttive e procedure a complemento delle basi legali e delle norme vigenti applicabili nel campo dell’assistenza per gli aspetti legati all’operato dell’ispettore sociale;
• valutare le procedure d’accertamento già esistenti e proporne il miglioramento.

Da aprile 2008 a fine maggio 2009 l’ispettrice ha esaminato 86 segnalazioni (il maggior numero pervenute dai Comuni) concernenti in particolare lavoro nero, redditi o sostanza non dichiarati, situazioni familiari non conformi. A fine maggio 2009 sono state concluse 39 indagini, mentre 31 sono in corso e 16 aspettano di essere avviate.

Sul totale delle 39 inchieste concluse sono stati accertati 18 casi di abuso, per i quali sono stati adottati diversi provvedimenti, secondo le circostanze: restituzione delle prestazioni già erogate, interruzione (in alcuni casi, solo riduzione) delle prestazioni in corso, denuncia al Ministero pubblico (in tre casi).

Al di là dell’effetto dissuasivo, il lavoro dell’ispettore sociale ha anche un impatto finanziario positivo, annuncia la Cancelleria nel suo comunicato: il risparmio sulle prestazioni assistenziali non più versare è di circa 200.000 franchi annui, mentre l’importo di cui è stata richiesta la restituzione ammonta a oltre 50'000 franchi.

Nel prendere atto dei contenuti del rapporto il Consiglio di Stato ha contestualmente risposto all’interrogazione di Donatello Poggi e cofirmatari (del 31 marzo scorso: “Abusi sociali: a quando il promesso rapporto?”) allegando il documento.

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