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TICINOAffido familiare, l'esperienza di Angeles: 'I miei bambini mi hanno cambiato la vita'

29.02.08 - 07:06
Quando i genitori non ce la fanno più a crescere i propri figli e a garantire loro un benessere, a causa degli ostacoli che la vita ha posto loro di fronte, interviene l'affido familiare. Una realtà che esiste anche in Ticino, dove ogni anno si registrano circa una quindicina di nuovi affidi, per un totale di circa 120 affidamenti attualmente in corso nel nostro Cantone. Questo significa che anche alle nostre latitudini vi sono diverse famiglie, di origine ticinese e anche straniere, che si trovano in diffi
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Affido familiare, l'esperienza di Angeles: 'I miei bambini mi hanno cambiato la vita'
Quando i genitori non ce la fanno più a crescere i propri figli e a garantire loro un benessere, a causa degli ostacoli che la vita ha posto loro di fronte, interviene l'affido familiare. Una realtà che esiste anche in Ticino, dove ogni anno si registrano circa una quindicina di nuovi affidi, per un totale di circa 120 affidamenti attualmente in corso nel nostro Cantone. Questo significa che anche alle nostre latitudini vi sono diverse famiglie, di origine ticinese e anche straniere, che si trovano in diffi

LUGANO - La storia di Angeles potrebbe sembrare, in apparenza, simile a quella di molte altre donne, ma scopriremo ben presto che così non è. Angeles ha 54 anni e vive a Lugano con i suoi 3 figli: Martha (16 anni), Kevin (13) e Carolina (10). Da quasi 8 anni è separata, ma il suo essere determinata, solare e positiva, oltre che molto disponibile, le hanno dato la forza di andare avanti. Ma non solo. L'hanno portata, nel 2000, a fare una scelta di vita molto importante e, da un certo punto di vista, anche molto coraggiosa: prendere in affidamento due ragazzi minorenni.

"La mia è stata una scelta da una parte emotiva e dall'altra economica", inizia a raccontarci Angeles. "Nel 2000 mi stavo separando, ma non volevo rinunciare a fare la mamma (mia figlia era ancora piccola, aveva 8 anni) e così, anche per guadagnare qualcosa, ho deciso di fare la mamma-diurna". Mestiere adatto alla donna, data la sua pazienza con i bambini e il piacere che ha nello stare con loro. Tanto che un giorno una sua conoscente le ha dato il suggerimento che le avrebbe cambiato l'esistenza: "Perché non provi a fare la mamma affidataria?". Angeles non aveva mai pensato a questa possibilità: "Sapevo di non potermi permettere di crescere altri ragazzi", ci dice. "Ma poi mi è stato spiegato che chiunque abbia la volontà e la possibilità di prendere a carico un minorenne riceve dal Cantone una retta, vale a dire un sostegno economico per coprire le spese di mantenimento del minore". Angeles ha quindi cominciato a valutare seriamente questa proposta: "Mi piaceva l'idea, soprattutto perché avevo una sola figlia, ma ne avrei voluti altri". E così, dopo averci pensato ed essersi informata bene, la donna ha voluto provare a fare la mamma affidataria a tempo pieno.

La storia di Kevin e Carolina

Angeles ha preso in affidamento Kevin quando il ragazzino aveva appena 6 anni e, all'incirca mezzo anno dopo, è arrivata a stare con loro anche Carolina, la sorellina più piccola di Kevin (che allora aveva solo 3 anni). La famiglia di Angeles si è così allargata in breve tempo e la sua casa riempita di grida e di sorrisi, sorrisi che non mancano nemmeno sul volto della donna, soprattutto quando parla di questa sua esperienza. "Io sono davvero molto contenta, perché questa esperienza mi ha aiutata a crescere come persona. I miei figli, inoltre, mi hanno portata a rimettermi in gioco e a guardare alle cose in maniera differente". Chiediamo a Angeles se vi sono stati anche momenti difficili in questi sette anni di affidamento e lei, molto tranquillamente, ci risponde: "Certo. Io credo che in una famiglia affidataria vi siano gli stessi momenti difficili che vi possono essere in una qualsiasi 'normale' famiglia con figli".

Kevin e Carolina non sono stati 'abbandonati' dai loro genitori naturali. I due ragazzi hanno sempre avuto e hanno tuttora contatti regolari con la famiglia, che fortunatamente abita a Lugano come loro. Angeles ci spiega che delle volte i due ragazzi trascorrono addirittura qualche giorno a casa con la loro mamma, quando per quest'ultima è possibile: "Purtroppo a causa dei problemi della madre non è per loro fattibile stare insieme 24 ore su 24, ma appena possono si sentono e si vedono, perché entrambe le parti lo vogliono e tengono a mantenere vivi i rapporti". Ma Kevin e Carolina sono, per certi versi, fortunati. Non in tutti i casi di affidamento è infatti possibile per i figli vedere e sentire regolarmente i propri genitori naturali: "Ad esempio quando i genitori sono malati o per qualche motivo inaffidabili", ci spiega Angeles. "In questi casi, infatti, le visite sono controllate".

La durata di un affido familiare

Esistono due tipologie differenti di affido familiare: quello a lungo termine, definito 'Family', e quello SOS. Nel primo caso si prevede la presenza del minore nella 'nuova' famiglia per un periodo di tempo indeterminato, vale a dire fino a che non si ristabiliscono delle condizioni accettabili nella sua famiglia d’origine. "Avendo a che fare anche con patologie psichiatriche, piuttosto che con tossicodipendenze o altri tipi di dipendenze - ci spiega Andrea Milio, consulente sociale dell'Associazione Ticinese Famiglie Affidatarie (vedi riquadro) - molte volte non è facile valutare il periodo necessario per risolvere queste situazioni, ma si tratta comunque di anni". L'affido 'SOS' ha invece una durata massima di tre mesi e solitamente viene applicato quando vi è la necessità di allontanare immediatamente il minore dalla propria famiglia. Un esempio? "Quando una mamma deve andare d'urgenza in ospedale", ci chiarisce il consulente sociale. "E non sapendo a chi lasciare il figlio in quel breve periodo (trattandosi molto spesso di donne sole) interviene l'affido SOS".

Nel caso di Angeles si tratta di un affidamento 'Family', affidamento voluto dalla madre naturale che, per un motivo o per l'altro, non si è più sentita in grado di crescere i suoi figli. Un affidamento di cui una volta all'anno gli assistenti sociali vogliono parlare con le due famiglie coinvolte, per discutere se rinnovarlo e come procedere. E ormai sono più di sette anni che Kevin e Carolina vivono con Angeles, per il volere di tutte le parti, "e perché - aggiunge la donna - per il momento non è possibile permettere loro di fare rientro a casa propria". Ma forse, prima che i due ragazzi raggiungano la maggiore età, la madre naturale potrà tornare ad accoglierli.

Il difficile momento del distacco

Il momento forse più delicato di un affidamento è la sua fine, cosa che Angeles, durante la sua esperienza di affido familiare, ha dovuto vivere: "Per due anni è stato da noi un ragazzino, Samir", ci racconta. "È arrivato che aveva 3 anni ed è partito che ne aveva 5. E quindi, fortunatamente, siamo riusciti in 'poco' tempo a farlo rientrare nella sua famiglia naturale". Un momento certamente difficile per la donna e per i bambini, ma che è stato affrontato da tutti con la consapevolezza che era la cosa giusta per Samir e per i suoi genitori naturali. "È stato difficile - ci conferma Angeles - ma abbiamo avuto il tempo di elaborare questo 'lutto', se così posso chiamarlo. Samir, nel periodo che è stato con noi, mi chiedeva sempre 'Come sarà quando non sarò più qui con voi? Mi penserete o vi dimenticherete di me?'". Angeles sapeva benissimo che non si sarebbe mai dimenticata del sorriso e degli occhi di quel bambino, perché per lei era come se fosse suo figlio. "Nel mio cuore sono tutti miei figli, sia Kevin che Carolina e Samir, oltre che naturalmente Martha. Se un giorno dovessero tornare tutti dalle loro famiglie naturali io non potrò che essere felice, ma loro sanno che comunque questa è e sarà per sempre anche casa loro e io sarò sempre qui se avranno bisogno di me".
 

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