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SVIZZERA

Vacche e cigni sono più pericolosi degli orsi per gli escursionisti

Ti-Press (archivio)
Vacche e cigni sono più pericolosi degli orsi per gli escursionisti
BERNA - Nella bella stagione, gli incidenti che vedono implicati escursionisti ed animali, sebbene rari, sono più numerosi. Ma paradossalmente i grossi carnivori selvatici sono poco aggressivi nei confronti degli umani, e le vacche ris...

BERNA - Nella bella stagione, gli incidenti che vedono implicati escursionisti ed animali, sebbene rari, sono più numerosi. Ma paradossalmente i grossi carnivori selvatici sono poco aggressivi nei confronti degli umani, e le vacche risultano ben più pericolose di orsi e lupi. Con un comportamento adeguato è però praticamente esclusa qualsiasi aggressione.

È noto che le mucche che allattano ancora i vitellini diventano aggressive quando si sentono minacciate. Due donne hanno riportato ferite di rilevo in due situazioni del genere, rispettivamente agli inizi del mese sul Weissenstein (SO) e pochi giorni fa in un alpeggio sopra St-Gingolph (VS).

Uomini e vacche si incontrano sempre più sovente poiché, in seguito alla nuove misure di protezione degli animali, un maggior numero di mucche che allattano e di tori sono tenuti all'aria aperta; e, d'altro canto, in montagna ci sono anche sempre più escursionisti a piedi e in rampichino, spiega all'ats Heinz Feldmann, del servizio di prevenzione degli incidenti nel settore agricolo (SPIA), che offre consulenza ad allevatori e responsabili di sentieri pedestri.

A suo parere la prevenzione funziona, dato che, malgrado il deciso incremento del viavai in montagna, non si registra una crescita marcata delle aggressioni di animali a persone. Questi incidenti rimangono rari - tre l'anno scorso - e sono praticamente da escludere con un comportamento adeguato: mantenere le distanze, non toccare i vitelli, tenere i cani al guinzaglio.

La Rega consiglia fra l'altro di non abbandonare i sentieri battuti, di non voltare le spalle agli animali, di non fissarli in continuazione e di non gesticolare con un bastone. Hanri Mottier, presidente della Federazione vallesana dei produttori di bestiame, dice di non andare sui pascoli con sacchetti di plastica in mano: "Possono suscitare la curiosità delle mucche, che, per esempio, si avvicinano per vedere se qualcuno viene a dargli del sale". Altri animali, come le oche ed eventualmente gli asini, possono essere aggressivi nei confronti dell'uomo, ma di solito rimangono presso le fattorie.

Contrariamente all'opinione corrente, gli escursioni hanno poi ancora meno da temere dai tre grandi predatori svizzeri: orsi, lupi e linci hanno infatti timore dell'uomo, dice Philippe Steiner de segretariato romando di Pro Natura. Anzi l'animale selvatico che potenzialmente può risultare più pericoloso per gli umani è molto raro da vedere ed è quasi esclusivamente un vegetariano: è l'urogallo, che, a causa del suo potente becco, è meglio "lasciare tranquillo", allontanandosi senza correre, aggiunge Steiner. Da non sottovalutare nemmeno i potenti colpi d'ala che può infliggere un bel cigno.

D'altro canto - ricorda Steiner - nella Confederazione è presente un unico plantigrado: M13, un orso bruno maschio di due anni e mezzo, che è stato visto per la prima volta a Pasqua in Bassa Engadina (GR) e recentemente nel Parco Nazionale. Questi animali possono diventare "problematici" quando, superando la loro naturale paura, giungono in zone abitate in cerca di cibo, come fu il caso per il giovane JJ3, abbattuto nell'aprile 2008 poiché era diventato un fattore di rischio per la popolazione della zona di Lenzerheide.

Agli escursionisti in giro in questa regione conviene quindi segnalare la propria presenza con un po' di rumore ed evitare di abbandonare resti di cibo. Se si dovesse incrociare un orso bisogna mantenere la calma e allontanarsi lentamente, evitando ogni movimento brusco. In caso improbabile di attacco è meglio mettersi bocconi e proteggersi il capo con le mani. Tentare una fuga veloce per salvarsi sarebbe infatti cosa vana: il grosso animale corre, nuota e si arrampica molto meglio dell'uomo, ricorda Steiner.

Riguardo alla altre "belve": se mai attacca l'uomo, il lupo lo fa in branco e non da solo, e il lince è praticamente impossibile da vedere durante il giorno.
 

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