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SVIZZERA

«Più soldi non mi servono a niente se sono mentalmente esausto»

Un sondaggio mostra che lo stipendio è più importante dell’equilibrio tra lavoro e vita privata. Ma non per tutti a quanto pare.
Imago
Fonte 20Minuten
«Più soldi non mi servono a niente se sono mentalmente esausto»
Un sondaggio mostra che lo stipendio è più importante dell’equilibrio tra lavoro e vita privata. Ma non per tutti a quanto pare.
BERNA - Molti sono i fattori che giocano un ruolo quando si cambia lavoro. Tuttavia, come mostra un recente sondaggio condotto nell'ambito del rapporto sui lavoratori qualificati di hockify, uno stipendio più alto è la priorità principale per quas...

BERNA - Molti sono i fattori che giocano un ruolo quando si cambia lavoro. Tuttavia, come mostra un recente sondaggio condotto nell'ambito del rapporto sui lavoratori qualificati di hockify, uno stipendio più alto è la priorità principale per quasi un quarto delle 1.000 persone in cerca di lavoro intervistate.

Il 19% cita un lavoro sicuro come fattore principale, seguito da orari di lavoro più flessibili (17%), un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata (11%) e migliori opportunità di carriera e opportunità di avanzamento (10%). In coda ci sono migliori condizioni di lavoro e attività più entusiasmanti, al 9% ciascuna.

Le aziende possono attrarre col denaro - Questa è «una chiara risposta da parte del mercato del lavoro», spiega al "Kurier" la direttrice di hokify, Jutta Perfahl-Strilka. Perché, soprattutto in tempi economicamente difficili come quelli attuali, lo stipendio è più importante dell’equilibrio tra lavoro e vita privata.

«L’affitto è diventato più caro e le persone sono sempre più in ansia su come fare per mantenere il proprio tenore di vita», sottolinea Perfahl-Strilka.

Gli svizzeri la vedono in modo diverso - Gli svizzeri, a quanto pare, non condividono necessariamente questo atteggiamento. «Non credo che il denaro sia più importante. Che senso ha avere il conto in banca pieno se sono mentalmente e fisicamente esausto?», dichiara Raquel (30 anni), interpellata da 20 Minuten.

Alex è consapevole dell'importanza di un buono stipendio. «Ma conta anche l’azienda», spiega il 37enne. Ecco perché ha scelto di spostarsi da una multinazionale a un'azienda di famiglia. «È importante che tu sia apprezzato».

Un pessimo ambiente per un'auto costosa? - La studentessa zurighese Anais (25 anni), trova invece i risultati del sondaggio «interessanti», come lei stessa afferma. Ma difficilmente riesce a immaginare «che qualcuno voglia lavorare in un ambiente tossico per potersi permettere un’auto costosa».

Michelle (29 anni), infine, ha addirittura lasciato il suo vecchio lavoro a causa di disaccordi con il suo superiore.

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