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SVIZZERAPullman tedeschi per la settimana della vaccinazione

17.11.21 - 23:50
Nell'ambito dei concerti "Back on Tour" sarebbe stato violato più volte il divieto di cabotaggio.
20Minuten/Matthias Spicher
Uno dei pullman con targhe tedesche.
Uno dei pullman con targhe tedesche.
Pullman tedeschi per la settimana della vaccinazione
Nell'ambito dei concerti "Back on Tour" sarebbe stato violato più volte il divieto di cabotaggio.
L'Associazione svizzera dei trasportatori stradali giudica il comportamento dell'UFSP «inaccettabile» e scrive al Consiglio federale.

BERNA - Durante la settimana della vaccinazione (8-14 novembre 2021), voluta dal Consiglio federale per cercare di aumentare la percentuale di dosi somministrate nel nostro Paese e costata circa 100 milioni di franchi, sarebbero state notate diverse violazioni del divieto di cabotaggio. Le violazioni avrebbero avuto luogo nel contesto dei concerti "Back on Tour", organizzati direttamente dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). In particolare, a causa di tre pullman immatricolati in Germania e usati per gli spostamenti all'interno della Svizzera. 

Di conseguenza, l'Associazione svizzera dei trasportatori stradali (ASTAG) ha voluto prendere posizione sull'accaduto, auspicando «tolleranza zero» per il trasporto di cabotaggio. «L'industria dei pullman e dei taxi sono stati tra i primi a essere colpiti dalla crisi legata al Covid-19 nella primavera del 2020. A oggi, non è ancora possibile parlare di "funzionamento normale" e la domanda rimarrà a lungo al di sotto del volume del 2019. L'uso di pullman tedeschi da parte della Confederazione è quindi ancora più inaccettabile», protesta l'ASTAG, che riunisce oltre 4'000 membri. 

L'associazione ha quindi intrapreso delle azioni immediate. Già durante la settimana della vaccinazione è stato fatto un intervento scritto all'UFSP in riferimento alle continue violazioni del divieto di cabotaggio. Allo stesso tempo, è stata inviata una lettera al consigliere federale Alain Berset, denunciando il comportamento illegale, oltre che la poca sensibilità verso il proprio settore.

Essendo il cabotaggio punibile per legge, l'Ufficio federale dei trasporti (UFT) dovrebbe già agire di propria iniziativa. L'ASTAG si riserva tuttavia il diritto d'intraprendere lei stessa un'azione legale. «Non è accettabile privare attivamente di ordini un'industria in difficoltà, così importante per la mobilità, il turismo dei viaggi e del tempo libero. Molti membri sono insoddisfatti. E giustamente», conclude l'associazione. Che continuerà a fare tutto ciò che è in suo potere per impedire le operazioni di cabotaggio.  

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