
BERNA - Come ce lo si poteva attendere, l'UDC non usa mezzi termini di fronte alla decisione odierna del Consiglio federale di mantenere ancora chiuse le terrazze dei ristoranti e di non consentire le manifestazioni con pubblico. Si tratta di «un affronto alla popolazione e ai ristoratori».
Il partito di Marco Chiesa giudica «inaccettabile la mini-decisione odierna» dell'Esecutivo, che ha unicamente innalzato, da cinque a dieci, il limite concernente le riunioni famigliari al chiuso.
La principale formazione politica del Paese chiede pertanto nuovamente un'apertura immediata di tutte i settori e tutte le aziende con misure di protezione appropriate.
A suo avviso, la maggioranza di centro-sinistra del Consiglio federale se ne è infischiata, una volta di più, delle posizioni espresse dai cantoni nella consultazione avviata venerdì scorso. Essi chiedevano l'apertura dalla prossima settimana delle terrazze dei ristoranti e una metà di essi persino la riapertura degli spazi interni.
L'UDC non è d'accordo con la valutazione del Governo, secondo il quale solo posticipando ulteriori aperture a dopo Pasqua si può contenere l'aumento dei contagi. A suo avviso, anche nei Paesi vicini, che hanno optato per «lockdown duri» le infezioni sono comunque aumentate.
Come ce lo si poteva attendere, l'UDC non usa mezzi termini di fronte alla decisione odierna del Consiglio federale di mantenere ancora chiuse le terrazze dei ristoranti e di non consentire le manifestazioni con pubblico. Si tratta di «un affronto alla popolazione e ai ristoratori».