I commissari giudiziari del Parlamento non hanno infatti fornito raccomandazioni relative alla sua elezione, optando per rimandare la questione alla settimana prossima
BERNA - Nessuna decisione della Commissione giudiziaria (CG) del parlamento federale riguardo al procuratore generale della Confederazione, Michael Lauber, oggetto di un procedimento disciplinare: i commissari non hanno fornito raccomandazioni relative alla sua elezione, optando per rimandare la questione alla settimana prossima.
L'orientamento della CG è stato comunicato in una conferenza stampa al termine della riunione a Palazzo federale dal suo presidente Jean-Paul Gschwind (PPD/JU). A far slittare i tempi sono state due proposte di non rielezione di Lauber: la CG ha voluto dare all'interessato la possibilità di esprimersi per iscritto, concedendogli tempo sino a lunedì. Mercoledì 4 settembre i commissari torneranno poi a riunirsi e decideranno cosa raccomandare al plenum.
Il controverso procuratore è peraltro stato ascoltato oggi dalla CG, che ha difeso la sua posizione, ha spiegato Gschwind. Oltre a lui sono stati sentiti anche Hanspeter Uster, presidente della dell'autorità di vigilanza del Ministero pubblico della Confederazione (MPC), e il consigliere agli stati Hans Stöckli (PS/BE), quale rappresentante della Commissione della gestione.
L'Assemblea federale plenaria (cioè le due camere riunite) sarà chiamata a eleggere il procuratore generale della Confederazione mercoledì 25 settembre: la data - l'elezione era prevista in giugno, ma era poi stata prorogata - rimane immutata.
Lauber, 53 anni, mira a un terzo mandato. Era stato designato la prima volta dal parlamento nel settembre 2011 per succedere a Erwin Beyeler e nel 2015 è stato rieletto per un secondo mandato, che scade a fine anno.
Il procuratore generale si è trovato sotto i riflettori della cronaca nell'ambito dei procedimenti avviati contro la Federazione internazionale di calcio (FIFA), confrontata con sospetti di corruzione. A Lauber vengono rimproverati incontri informali non verbalizzati avuti con il presidente dell'organizzazione sportiva Gianni Infantino, abboccamenti che possono far sorgere dubbi sull'imparzialità del procuratore generale.