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ARGENTINAMedici a processo: a giudizio in otto per la morte di Maradona

18.04.23 - 21:49
Il decesso del Pibe de Oro è avvenuto all'età di 60 anni il 25 novembre del 2020: l'accusa è di omicidio colposo semplice.
Imago, archivio
Fonte ATS/ANS
Medici a processo: a giudizio in otto per la morte di Maradona
Il decesso del Pibe de Oro è avvenuto all'età di 60 anni il 25 novembre del 2020: l'accusa è di omicidio colposo semplice.
L'argentino si era spento a causa di un edema polmonare acuto
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BUENOS AIRES - La Camera d'Appello e Garanzia di San Isidro ha confermato l'apertura di un processo con il rinvio a giudizio di otto imputati per il caso della morte di Diego Maradona, avvenuta all'età di 60 anni, a Buenos Aires il 25 novembre 2020, a causa di un "edema polmonare acuto provocato da un'insufficienza cardiaca cronica".

Gli otto medici sono accusati di omicidio colposo semplice, e rischiano una pena da 8 a 25 anni di reclusione. Non è ancora stato reso noto quando si svolgerà il processo. Tra gli imputati figurano il neurochirurgo Leopoldo Luque, la psichiatra Agustina Cosachov e altri sei operatori parte del gruppo che aveva accompagnato Maradona negli ultimi mesi del suo ricovero domiciliare, nella sua residenza al Tigre, nella provincia nord della capitale. Il loro rinvio a giudizio era già stato chiesto lo scorso anno e poi appellato.

La decisione è stata adottata con sentenza della Sezione III della corte d'appello, composta dai giudici Carlos Fabián Blanco, Gustavo Adrián Herbel ed Ernesto García Maañón. I magistrati hanno avallato le indicazioni del Collegio medico, respingendo il cambio di accusa richiesto dagli avvocati difensori degli imputati. L'accusa aveva chiesto l'apertura del processo nell'aprile 2022, segnalando carenze e negligenze nelle cure dell'ex stella del calcio, convalescente dopo un intervento di neurochirurgia, in una clinica nel quartiere di Olivos.

Il numero dieci soffriva di problemi ai reni e al fegato, insufficienza cardiaca, deterioramento neurologico e dipendenza da alcol e droghe psicotrope. Secondo la pubblica accusa, il personale preposto ad accudire Maradona era stato "protagonista di un ricovero domiciliare totalmente carente e sconsiderato" e aveva commesso una "serie di improvvisazioni, cattiva gestione e inadempienze". Una perizia, nell'ambito delle indagini, aveva concluso che l'ex giocatore era stato "abbandonato al suo destino" dalla propria equipe medica, giungendo alla morte dopo una lenta agonia. Maradona - si legge - aveva avuto "un'assistenza infermieristica piena di carenze e irregolarità" e aveva "iniziato a morire almeno 12 ore prima delle 12:30 del 25 novembre, presentando segni inequivocabili di un prolungato periodo di agonia".

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