Il popolare attore si cimenta nel canto e reinterpreta alcuni celebri motivi della tradizione lombardo-ticinese
BELLINZONA - Nove brani, fra cui "E la vita, la vita" di Cochi e Renato (reinterpretato con Enzo Iacchetti), "Yanez" di Vandesfroos, "Ci vuole orecchio" dell'indimenticabile Enzo Jannacci. È "Sdoganation", l'album con cui l'attore Flavio Sala si cimenta con il canto e fa passare dalla frontiera del repertorio musicale lombardo-ticinese alcuni popolari motivi entrati oramai da tempo nel cuore del pubblico.
Il progetto musicale - che sarà disponibile anche su vinile, con il ricavato delle vendite che andrà in beneficenza all'associazione Pastello bianco - è composto di 8 canzoni già disponibili su diverse piattaforme online: prodotto da Filadelfo Castro (che vanta collaborazioni con artisti del calibro dei Pooh e Max Pezzali) e curato dal podcaster Mike Birra, si arricchirà di un inedito di prossima pubblicazione che si avvarrà della presenza di «un featuring importante», è stato preannunciato durante la presentazione del disco avvenuta questa mattina a Bellinzona.
«Quando mi è stato proposto di fare un album, non avevo nessuna idea di cosa sarebbe successo e nemmeno se fossi stato in grado di cantare» ha rivelato Sala. «Poi cammin facendo ho preso coraggio, grazie anche al sostegno di Filadelfo e Mike». Confessa che le difficoltà maggiori le ha avute con l'inedito in lavorazione. «Sì, è quello che mi ha dato più filo da torcere».
Nel disco c'è la collaborazione con Enzo Iacchetti. «Siamo amici e quando gli ho proposto di cantare "E la vita, la vita" ha accettato con la sua solita umiltà ed entusiasmo. È l'unica canzone del disco dove uso la voce del Bussenghi».
Fra le canzoni italiane dove è andato a pescare c'è anche "Ci vuole orecchio", dell'indimenticabile Enzo Iannacci: che ha rischiato per un soffio di restare in panchina.
«La canzone era stato dimenticata perché dopo averla registrata non mi aveva convinto, non ero contento di come l'avessi interpretata. Ed è rimasta lì per un po' di tempo. Quando trascorse delle settimane l'abbiamo riascoltata, non ci è sembrata poi così male e così abbiamo deciso che meritava di stare dentro l'album».
Canzoni italiane, ma anche ovviamente la tradizione musicale ticinese: e così Sala decide di fare sua "La canzone dell'aviatore".
«Sembra allegra ma in realtà parla di una tragedia (ndr. il drammatico incidente del 27 agosto 1938 in cui persero la vita sette aviatori diretti al campo di aviazione di Bioggio, il futuro aeroporto di Lugano-Agno). Quando Filadelfo mi ha detto che era venuta un po' punk ho detto "oh mamma", sai ho pensato ai Sex Pistols. Poi quando l'ho sentita sono rimasto sorpreso del risultato, un punk-popx. A ricantare invece "Yanez" ci sarebbe dovuto essere anche Vandesfroos, ma «l'impegno del concerto al Forum di Davide non ce lo ha consentito» spiega Sala.
Il mix del rifacimento di brani ticinesi e lombardi dentro a "Sdoganation" ha riguardato anche canzoni come "Madonnina dai riccioli d'oro", "I campan da San Lurenz", la storpiatura natalizia di "Jingle Balls" con i Vad Vuc, il "Medley popolare" nato da un'idea dei Trenincorsa.