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Arrestata una familiare della portavoce di Trump

L'agenzia federale Ice ha trasferito a un centro di detenzione la madre del nipote di Karoline Leavitt. Sarà deportata.
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Arrestata una familiare della portavoce di Trump
L'agenzia federale Ice ha trasferito a un centro di detenzione la madre del nipote di Karoline Leavitt. Sarà deportata.

NEW YORK - L'Immigration and Customs Enforcement (ICE), l'agenzia federale americana che Trump sta usando per attuare la sua politica di deportazione di massa, avrebbe arrestato una donna imparentata con la portavoce del governo statunitense Karoline Leavitt.

La madre del nipote della Leavitt è stata trasferita da Revere, Massachusetts, a un centro di detenzione dell'ICE in Louisiana, stando a quanto riportano diversi media statunitensi. La donna ha un figlio con il fratello della Leavitt, Michael.

Un funzionario del governo statunitense ha confermato il legame familiare all'emittente locale WBUR. L'addetta stampa della Casa Bianca, invece, non ha rilasciato dichiarazioni in merito.

Secondo NBC News la donna, originaria del Brasile, non viveva con il ragazzino: l'undicenne ha sempre vissuto stabilmente con il padre nel New Hampshire, ha dichiarato la rete.

Secondo quanto riporta la raccolta fondi online lanciata dai parenti di Ferreira, la madre era entrata negli Stati Uniti con i genitori nel 1998 e vi risiedeva legalmente grazie al programma DACA (Deferred Action for Childhood Arrivals).

Si tratta di un programma federale statunitense creato nel 2012 che offre protezione temporanea dalla deportazione ad alcuni immigrati che sono arrivati negli USA da bambini. Tuttavia, lo status può essere revocato, ad esempio, se la persona commette un reato. La portavoce del Dipartimento per la Sicurezza Interna, Tricia McLaughlin, ha dichiarato alla WBUR che Ferreira era stata precedentemente arrestata per aggressione.

Gli arresti dell'ICE, come detto, rientrano nell'ambito dell'inasprimento della politica migratoria statunitense. L'amministrazione del presidente Donald Trump sta perseguendo con rigore l'espulsione di persone sospettate di vivere nel Paese senza documenti validi.

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