Algeria «pronta» a mediare nel Sahara occidentale

Da decenni il Marocco e il Fronte Polisario si affrontano nella regione semi-autonoma.
Da decenni il Marocco e il Fronte Polisario si affrontano nella regione semi-autonoma.
CASA BLANCA - L'Algeria ha annunciato oggi di «essere pronta a sostenere gli sforzi di mediazione tra le due parti in conflitto nel Sahara occidentale, il Marocco e il Fronte Polisario». Lo ha affermato il ministro algerino degli Affari esteri, Ahmed Attaf nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi ad Algeri.
«Considerate le responsabilità che le incombono in quanto Paese confinante con entrambe le parti in conflitto, l'Algeria non esiterà a sostenere qualsiasi iniziativa di mediazione tra il Marocco e il Fronte Polisario, a condizione che tale iniziativa si inserisca nel quadro delle Nazioni Unite e che sia conforme, nella forma e nel contenuto, ai principi di una soluzione giusta, duratura e definitiva alla questione del Sahara occidentale», ha detto l'esponente del governo di Algeri.
L'Algeria aveva interrotto le relazioni diplomatiche con il Marocco più di quattro anni fa, a causa di quelli che le autorità algerine avevano definito «atti ostili» nei propri confronti da parte di Rabat. I confini tra i due Paesi nordafricani restano chiusi dal 1994, dopo che il Marocco accusò l'Algeria di essere coinvolta in un attentato a un hotel di Marrakech e introdusse l'obbligo di visto per i cittadini algerini, spingendo Algeri a chiudere la frontiera.
Inoltre, Attaf ha criticato quelle che ha definito «le interpretazioni marocchine dell'ultima risoluzione dell'Onu», che, a suo avviso, sono state accompagnate da una campagna di propaganda da parte di Rabat. «Il disco del "dossier chiuso" o "piegato" non è una novità; è certo che il dossier del Sahara Occidentale non è stato chiuso e resta ancora sul tavolo delle Nazioni Unite, nell'Assemblea Generale, nel Consiglio di Sicurezza e nella Commissione Onu per la decolonizzazione (Comitato dei 24)», ha aggiunto.





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